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Recensione

78/100

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Twelve Back Stones – Becoming – Recensione

02 Giugno 2019 11 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2019
etichetta: Vrec Music Label

Tracklist:

1.Liar
2.Black Rose
3.On The Road
4.Whiskey And Flower
5.Drive Crazy
6.Stars
7.Take Me Higher
8.Mother
9.Wild Sun
10.Anytime

Formazione:

Giacomo Magi “Jack Stone” – Vocals
Matteo Giommi“Matt” – Guitar
Michele Greganti “Greg” – Guitar & Backing Vocals
Fabrizio Raffaeli “Fabri” – Bass Guitar & Backing Vocals
Fabrizio Ricci “Rixx” – Drums

 

Becoming è il titolo del secondo album in studio della band pesarese dei Twelve Back Stones, realtà hard rock attiva sul territorio dal 2012. Il disco è edito dalla label Vrec Musiclabel.

Influenzati dall’hard rock statunitense della seconda metà degli anni’80, i nostri danno alle stampe un secondo platter che prosegue i fasti del debutto del 2015 e che ripropone la formula perfetta che vede la band dedita a riff di chitarra pesanti e corposi, ma decisamente musicali, che sono abbinati a una bella ritmica arrembante, e alla ottima vocalità melodica del singer Giacomo Magi “Jack Stone”. Mai eccessivamente nostalgico, ricco di motivi radiofonici e di buona qualità tecnico-compositiva, il disco si avvale di una serie di canzoni dotate di buon songwriting e di una discreta varietà sonora, che sono supportate da una gustosa produzione in studio, dinamica e ben tarata nelle parti.

Così, i nostri decidono per Liar come traccia opener dell’album, e la scelta è sicuramente azzeccata viste le belle energie che riesce immediatamente a risvegliare in chi ascolta, che subito ci immergono in un panorama US decisamente polveroso e on the road. Riuscita anche la seguente ed arrembante Black Rose, con On The Road che ha dalla sua un refrain di certo impatto e un riff davvero d’altri tempi, che la rendono una delle top track del disco. Poi, la mid-tempo Whiskey And Flower sarebbe la perfetta colonna sonora di qualsiasi viaggio in auto, mentre la ruggente Drive Crazy la vedo più motociclistica, da vento nei capelli.

Il divertente e frizzante riff di Stars lascia allora spazio a Take Me Higher e al suo ritmo avvincente, con Mother che sfrutta a meraviglia il bel groove del suo basso per suonare retrò e vintage senza per forza di cose scopiazzare i miti del passato. Chiudono infine l’opera Wild Sun, traccia radiofonica e di facile ascolto, e la succulenta ballad/mid-tempo Anytime, brano melodico perfettamente interpretato dal cantante, tra atmosfere crepuscolari e ottimi suoni di sottofondo.

IN CONCLUSIONE

Il rock italiano si traveste da americano nella nuova release discografica dei pesaresi Twelve Back Stones. Il risultato è un platter riuscito, convincente, piacevole nell’ascolto. Pollice su!

© 2019, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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