Thin Lizzy: pubblicheranno il nuovo album sotto un nuovo nome

thinlizzy2012logoGli attuali componenti dei Thin Lizzy hanno deciso di cambiare idea e pubblicare il loro atteso nuovo album sotto un nuovo nome.

Dichiara il chitarrista Scott Gorham: “Come atto di rispetto a Phil Lynott e all’eredità da lui creata, abbiamo deciso di non pubblicare il nuovo album come Thin Lizzy. E’ stata una decisione difficile perchè abbiamo impiegato tanto tempo ed energie nel ricostruire questo brand lungo gli anni recenti. Pubblicare un nuovo disco era l’unico modo di continuare questo successo. Sappiamo tutti però quanto Phil fosse fondamentale per la band e i fans. Abbiamo scritto 20 canzoni che sentiamo molto legate alla fama del nome Thin Lizzy. Crediamo che Phil sarebbe orgoglioso di queste tracce. Capiamo comunque che una nuova registrazione sarebbe stata un duro colpo per molti e allo stesso tempo vogliamo che questo lavoro venga giudicato per quello che vale, senza paragoni o pregiudizi. Per questo, abbiamo deciso di non pubblicare queste canzoni come Thin Lizzy. Vogliamo ringraziare tutti voi per il supporto in questi anni. Pubblicheremo questo materiale molto presto e vi faremo ascoltare musica di qualità e forte del classico sound Thin Lizzy. Annunceremo anche un tour l’anno prossimo.”

Aggiunge il frontman Ricky Warwick: “Il nostro piano è comunque quello di tenere il nome dei Thin Lizzy vivo e fresco nel cuore dei fans – vecchi o nuovi che siano. Nessuno rispetta Phil più di me e cantare le sue canzoni per gli scorsi due anni è stato un onore incredibile e qualcosa che non dimenticherò mai. Vogliamo comunque tenere la band al meglio delle sue potenzialità, con grandi show e una grande produzione che ci permettano ancora di onorare il grande Phil Lynott e tutta la sua musica. Senza un nuovo album che disegnasse il recente passato che abbiamo costruito eravamo preoccupati il brand Thin Lizzy sarebbe finito per scemare di interesse piano piano, cosa che non volevamo assolutamente veder accadere. Ad ogni modo, il nostro esibirci sotto il nome Thin Lizzy cesserà alla fine del tour europeo. Con questo non voglio dire che non suoneremo mai più come Thin Lizzy. Se ci fossero proposte da altre nazioni, da territori che la band non ha mai esplorato prima, potremmo suoanre show anche nel 2013 ovunque le persone ci chiedano di venire.”

Dare – Calm Before the Storm 2 – Recensione

Avete presente le vocine dei cartoni animati disegnate come l’angioletto e il diavolo che sussurrano all’orecchio del protagonista di turno? Ecco, appena uscita la notizia della pubblicazione di questo disco anche io ero così. Da un lato l’angelo custode, volendo il mio bene, mi sussurrava: “L’originale Calm Before the Storm è un album perfetto, rileggiti la tua recensione (fatelo anche voi se volte, cliccando qui) e smettila di eccitarti per questo remake, finirai per deluderti!”. Dall’altra parte il diavolo, astuto, mi tentava: “Vai tranquillo, i tuoi amati Dare non hanno mai sbagliato un colpo, se hanno voluto lavorare a Calm Before the Storm 2 avranno avuto le loro sante ragioni!”. Non sono un santo e se ho una così ghiotta tentazione, beh, non me la lascio sfuggire.

Spinsi così via l’angelo dalla mia spalla, brindai con il diavolo e mi mossi in anticipo. Così, pochi giorni dopo l’annuncio ufficiale dell’uscita di Calm Before the Storm 2, settimo lavoro in studio della mia band preferita Dare in uscita l’8 ottobre per la label personale di Darren Wharton, la Legend Records, avevo già in casa il prodotto finito, così da potervelo raccontare in questa (spero) succulenta anteprima.  

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Thin Lizzy: sarà Kevin Shirley il produttore del nuovo album

thinlizzydamonI Thin Lizzy hanno iniziato i preparativi per l’inizio delle registrazioni di quello che sarà il loro primo nuovo album dopo circa 30 anni di sola attività come tributo live. Il disco, che sarà pubblicato nel 2013, sarà infatti il primo lavoro della band dopo Thunder And Lightning del 1983 e il primo a non includere lo storico frontman Phil Lynott, deceduto nel 1986.

Scott Gorham ha dichiarato a HotPress.com che la band lavorerà con il produttore Kevin Shirley già dal mese prossimo. “Andrò a Los Angeles a fine mese per lavorare ad alcune canzoni con Damon Johnson e quindi credo che inizieremo a lavorarci ad ottobre in studio con il nostro produttore Kevin Shirley” dichiara il chitarrista, che aggiunge: “Siamo tutti eccitati per questo disco, specialmente Ricky Warwick e Damon, che davvero non aspettano l’ora di iniziare!” 

Ricordiamo la formazione attuale dello storico gruppo: Scott Gorham (guitar), Brian Downey (drums), Darren Wharton (keyboards), Damon Johnson (guitar), Ricky Warwick (voice/guitar), e Marco Mendoza (bass).

Dare: la tracklist di ‘Calm Before the Storm 2’

Calm Before the Storm 2E’ stata svelata la tracklist del nuovo disco degli inglesi Dare, intitolato Calm Before the Storm 2. In uscita l’8 ottobre, l’album sarà una ri-registrazione dello storico Calm Before the Storm, pubblicato nel 1998.

La nuova lista di brani si differenzia dall’originale per essere priva della cover dei Thin Lizzy Still In Love With You, e per l’aggiunta di due canzoni, la già conosciuta Cold Wind Will Blow (B-side già ri-registrata nell’album Arc of the Dawn) e Precious, B-side del singolo di Abandon.

Questi in definitiva i brani:

1. Walk On The Water
2. Someday
3. Calm Before The Storm
4. Crown Of Thorns
5. Precious
6. Silence Of Your Head
7. Rescue Me
8. Ashes
9. Rising Sun
10. Cold Wind Will Blow
11. Deliverance

Dare – Calm Before The Storm – Gemma Sepolta

Una delle fortune di essere recensore musicale è certamente la possibilità di svegliarsi il mattino, mettere su un disco della propria band preferita, scriverne decantandone le lodi, e avere poi la certezza quasi matematica che qualcuno leggerà le tue smisurate effusioni. Saranno poi elogi o stroncature, applausi o fischi, botte o carezze, ma ad ogni modo avrai calmato la tua sete di dire e ridire del tuo artista del cuore, sentendoti così straordinariamente appagato. E ora io lo sono, molto.

Sì, avevo proprio bisogno di continuare a parlarvi di Darren Wharton e dei suoi Dare, che diversi mesi fa avevamo lasciato hard rockers stile americano con il loro disco Blood From Stone del 1991 (se volete ridare una letta alla mia recensione, cliccate qui). Bene, dal 1992 al 1998 i Dare.. puf, spariscono! Si smaterializzano letteralmente e di loro non si sa più niente di niente. Che cosa può essere successo di tanto grave da disintegrare questa formazione? In realtà poco, o meglio, abbastanza poco. Vinny Burns, si dice insoddisfatto dalle vendite proprio dell’ultimo album, aveva salutato la formazione prestandosi ai Ten, Brian Cox (quasi mi viene da ridere) aveva lasciato la musica per diventare un fisico di assouto rilievo mondiale, e Darren solo soletto finì così a dare una mano all’amico Scott Gorham nella stesura del suo album con i 21 Guns, per poi unirsi a lui e ai suoi ex compagni nella tanto famigerata reunion celebrativa dei Thin Lizzy, che da li in poi farà da (noioso) spartiacque per la carriera di questa melodic rock band inglese.. Poi tac, è un attimo. Darren si stufa, lascia i Thin Lizzy e in quattro e quattr’otto nel 1998 mette su una nuova formazione dei Dare, con Andrew Moore e Richard Dews alle chitarre (il secondo non ancora in modo ufficiale). Trova una nuova label, la MTM Music, e pochi mesi dopo Calm Before the Storm è nei negozi..

“Con quest’album credo facemmo un gigantesco passo verso la realizzazione del suono autentico dei Dare. Fu il primo album che produssi e la mia prima collaborazione con Mario (Lehmann) e la MTM Music in Germania. Credo che il disco catturò al meglio l’atmosfera che cercavo. Rimane uno dei miei preferiti.” Difficile dare torto a Darren in queste affermazioni. Calm Before the Storm fu a tutti gli affetti un nuovo esordio per la band. I sound precedenti furono totalmente accantonati, e persino brani già scritti i precedenza con Burns e inseriti nella tracklist di questo disco (come la magnifica Walk On The Water) furono quasi totalmente rivisti in una chiave molto più leggera e sfumata. Nella mente di Wharton c’era ormai un nuovo disegno per quello che era diventato a tutti gli effetti il suo progetto, un piano straordinariamente originale e innovativo che avrebbe portato da qui in avanti la band ad avere un suo stile personale e riconoscilissimo che, di successo o meno, l’avrebbe comunque consegnata alla storia.

Ecco quindi motivata la scelta di sfondare ogni barriera e canone, portando il rock melodico a a farsi avvolgere da nuove vesti, lunghe, bianche, eleganti. Vedete la figura femminile in copertina? Lei è il rock melodico dei Dare. Attorno ora tutto si muove, i paesaggi cambiano e si evolvono. Il cielo rappresenta le influenze progressive (e aggiungerei quasi pinkfloydiane) che si aggiungono a questa musica, ruotando attorno ad essa in un misterioso insieme, spaventoso ma bellissimo come un cielo che si prepara alla tempesta (dark skyes, dangerous and beautiful dirà più avanti in un suo brano Darren..). Il sole, che si appresta ad essere cancellato dalle nubi, è il legame con il passato che se ne va, e il lago in cui bagna i suoi piedi non è altro che la sintesi più pura e tangibile di quelle straordinarie atmosfere che rafforzeranno l’insieme sonoro della band, e che definirei quasi ambient per come riescono a far respirare all’ascoltatore l’aria di paesaggi incontaminati, di verdi colline e di cieli straordinariamente sereni e lucenti, talvolta anche in tempesta. E attenti! Non è un caso che la seducente figura tocchi le acque, è questo infatti l’unico modo che ha per divenire in tutto per tutto parte del straordinario sistema che muove intorno a lei e che ora per capillarità risalirà il suo corpo nudo facendola per sempre sua. Non esiste il ritorno ora. Lei cammina sulle acque e si avvincina a noi, ci seduce e ci circonda, e se accettiamo il suo caldo bacio, il tocco delle sue labbra sulle nostre, per sempre a lei apparterremo. Il suo ricordo e la sua musica non lasceranno mai più i nostri cuori, è questa la magia della nuova musica dei Dare! Dal momento che entrerà nelle vostre orecchie non sarete più in grado di farne a meno, come se fosse una donna bellissima, sensuale e dal portamento elegante, che sotto la sua unica bianca veste nasconde il vostro desiderio d’amore più puro.

Non mi stancherò mai di dire come questo Calm Before the Storm riesca ad essere a tutti gli effetti il primo di una serie di quadri in musica, di ipnotici dipinti di note che il genio di Darren Wharton ha voluto dare a noi. Le singole battute diventano ora frasi di poesia, assumono un valore che mai prima d’ora avevano avuto e si sublimano alla natura e alla sua potenza. La calma prima della tempesta è quell’ultimo tacito momento di quiete che accompagna il vortice delle interperie, l’istante di apparente tranquillità che precede le ostilità celesti, e quello che sarà dopo (e che parimenti verrà al termine dell’ascolto del disco) saranno solo pioggia e lacrime, un turbine emotivo di una violenza disarmante, una calamità di sensazioni, un tornado di sentimenti.
Una tela che ottiene la sua prima pennellata con il brano Walk On The Water, il cui incipit di chitarre e voci echeggianti al cielo anticipa lo splendido ingresso vocale di Darren Whorton, dal cantato ora straordinariamente dolce, sussurrato e carismatico. La chitarra acustica di Dews accompagna con assoluta maestria le melodie, mentre Moore è libero di spaziare nell’insieme con parti e assoli elettrici di un intensità artistica unica e rara. Some Day rimane più lineare dell’opener, ma il suo ritornello urlato al cielo (I’ll meet you there in a land somewhere.. waiting) giunge a Dio ed è per tutti, e commuove e sorprende come l’ultimo grido di smisurato amore e speranza del Figlio al Padre prima dell’ultimo affannato respiro. La title track Calm Before the Storm ridipinge in musica la cover dell’album, con passaggi e accelerazioni-rallentamenti di puro soft progressive. L’intera band è sugli scudi, Darren sfoggia qui forse la sua migliore prestazione vocale di sempre, mentre la chitarra di Moore muove il cielo e addensa le sue nubi che, dopo un’ultimo istante di silenzio (splendidamente rappresentato dalla band), gettano pioggia e vento sul volto di tutti noi, lasciando il ritmo del brano ad evolversi fino a quando il sole riuscirà a farsi spazio tra i nembi, riportando la normalità tra echi di chitarre. E’ poi il turno di Rescue Me, un brano dal testo romantico e nostalgico, denso di passati ricordi e commosse sensazioni. Nuovamente più nei canoni e con un ritmo abbastanza sostenuto, il pezzo pogggia su una prestazione chitarristica da lode eccelsa e sulla profondità infinita dei suoi arrangiamenti. Silence Of Your Head apre invece con note di tastiera ed è un brano piuttosto cupo che cerca di rappresentare i dolori di spirito di un’anima perduta, disinnamorata e sola, chiusa nei silenzi della sua mente. Nonostante la vena triste che lo accompagna, il pezzo troverà la sua catarsi nell’urlo a non cedere e pieno di speranza (when you can’t carry on and the feeling is gone.. there’s so much more!) che chiude il bel refrain e che anticipa l’accellerata parte strumentale del brano, forte di un altro piacevolissimo assolo. Poi in Rising Sun l’amore e la sua dirompente forza sull’animo vengono invece descritti positivamente, facendoci provare sulla pelle il magnifico sentimento del perdono e del ritorno del sentimento dopo un addio. Dominata da un’atmosfera calda e soffusa, chiusi i nostri occhi la traccia riesce a guidarci in un intenso panorama mattutino dall’intenso rossore, una sensazione inebriante e avvolgente. Arrangiamenti che rimangono parte preponderante anche in Ashes, che esordisce lieve e leggera come la nebbia del mattino per poi poggiarci piano sulle ali del vento, mentre la bellissima Crown of Thorns torna a mostrare i Dare aggressivi e maschi, con un ritmo ben più sostenuto degli altri episodi (forse questo è l’unico e ultimo momento riconducibile al vecchio stile della formazione inglese) e con sensazioni totalmente opposte a quelle ben più arrese di Ashes. Siamo ormai in chiusura ed eccoci ad un’altra hit assoluta del repertorio Dare, ovvero Deliverance, componimento di un originalità unica, intenso ma allo stesso tempo ancora soffuso ed etereo, sotto certi versi progressivo ma anche ritmato e rock. Il testo magico accompagna splendidamente le musiche, squarciando gli orizzonti dinanzi ai nostri occhi in visioni mozzafiato che ci accarezzano, poi feriscono e rimarginano in continuazione. Conclude l’opera la bella cover di Still In Love With You, omaggio al genio dei Thin Lizzy, che qui assume caratteri sotto certi versi diametralmente opposti rispetto all’originale. Infatti, mentre la versione di Lynott cercava di essere una sorta di ultimo tentativo di riconquista dell’amata, qui Wharton da maggiore sfogo alle sensazioni nostalgiche e pare più arreso, quasi che ora la speranza fosse svanita. Un interessante modo di interpretare un capolavoro!

IN CONCLUSIONE

Se si pensa a dischi unici ed innovativi nell’ambito del rock melodico, difficilmente si ci può dimenticare di Calm Before the Storm, un’album che è stato capace di ridisegnare totalmente il genere, arricchendolo di mille altre influenze musicali e sensazioni. Una raccolta di 10 brani indimenticabili da tramandare alle generazioni, in un sogno ad occhi aperti da cui è impossibile svegliarsi. Da ascoltare, riascoltare, ascoltare e riascoltare ancora senza mai potersi annoiare e, anzi!, scoprendone sempre nuove sfumature. Un viaggio sulle ali del vento lungo le calme rive dei laghi, tra albe e tramonti mozzafiato, attraversando dense nebbie per sfiorare poi la fresca e umida erba di verdi colline, subendo le tempeste per poi riscaldarci al caldo sole di cieli sereni e raggianti. Un inno alla potenza della natura chiuso in un disco, una musica perfetta per tornare in pace con se stessi e con questo caotico mondo che ci circonda. Un lavoro calmo, tranquillo e rilassato che ci cura dentro, ma allo stesso tempo così forte e denso da farci reagire e capire tante cose di noi stessi e delle nostre vite. E come diceva qualcuno: il naufragar m’è dolce in questo mare..

 

Dare: la data di uscita di ‘Calm Before the Storm 2’

Calm Before the Storm 2Darren Wharton ha svelato sul suo profilo Facebook la data di uscita ufficiale del suo nuovo album Calm Before The Storm 2. Il disco sarà disponibile a partire dall’1 ottobre 2012, mentre non è stata ancora rivelata la tracklist, la formazione e la label di distribuzione.

Ricordiamo che l’album sarà una rivisitazione dell’uscita originale del 1998, completamente ri-registrata con l’aggiunta di bonus tracks. L’ultima pubblicazione ufficiale targata Dare risale al 2009 con il disco Arc of the Dawn.

Dare: maggiori dettagli su ‘Calm Before the Storm 2’

Dare Calm Before the Storm 2Un nuovo aggiornamento, questa volta pubblicato sulla pagina Facebook di Darren Wharton, aggiunge le prime informazioni sulla prossima pubblicazione dei Dare, ovvero il disco Calm Before the Storm 2.

Queste le parole del musicista: “Appena uscito dallo studio di registrazione con i Thin Lizzy….suona bene. Inoltre un nuovo album dei Dare sta per arrivare. Calm Before The Storm 2. L’album originale completamente ri-registrato con bonus tracks..”

Dare: un seguito di “Calm Before the Storm”?

darren whartonInteressanti novità ci giungono dal profilo ufficiale di Darren Wharton su Facebook. Il musicista ha infatti aggiornato la sua pagina proponendo un’immagine di copertina nella quale viene annunciata sia la reperibilità dei brani e degli album dei Dare via iTunes e Amazon, sia la prossima disponibilità di un nuovo album a titolo ‘Calm Before the Storm’ The Return.

Resta ora da scoprire se questa uscita discografica sarà una semplice riesecuzione dei brani del disco attraverso il tocco di Vinny Burns (come si era già vociferato diversi mesi fa) o se ci troveremo invece di fronte a qualcosa di completamente inedito.

Per ora non ci resta che attendere la pubblicazione di aggiornamenti più precisi.

Dare – Blood From Stone – Classico

 

Nonostante il successo dell’esordio Out of the Silence, il secondo album dei Dare, intitolato Blood From Stone e pubblicato nel 1991 sempre dalla A&M Records, rivelò ad ampi tratti un suono completamente opposto a quello del suo predecessore.

Ad ammissione dello stesso Darren Wharton, i motivi di questa scelta erano dovuti all’esplosione in quei primi anni ’90 di realtà musicali dal sound marcatamente rock, quali in particolare i Guns N’ Roses. Quindi, nel tentativo di non finire la loro carriera dopo un solo album come storicamente era accaduto a molti gruppi, i Dare cercarono di adattarsi al mercato, avvicinando maggiormente il loro stile alle sonorità made in USA che andavano per la maggiore e che sia la critica che la loro stessa etichetta discografica gli richiedevano.

Il risultato fu un album dannatamente grezzo e dal tipico mixaggio in stile stelle e strisce, dove i suoni non erano più cromati e nitidi, ma densi di chitarre calde, graffianti e assolutamente maschie. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei brani contenuti in Blood From Stone vide Vinny Burns, qui ispirato come non mai, quasi monopolizzare il prodotto finale con il suo strumento, attraverso riff serrati, rapidi, massicci e assoli fulminei quanto tecnici. E così lo stesso Wharton modificò sensibilmente il suo cantato, rendendolo molto più rauco e graffiato che in precedenza e abbandonando quasi interamente le parti spesso quasi sussurrate dell’esordio, gettandosi in strofe e ritornelli che davano la comunque sempre piacevole sensazione di essere urlati con rabbia al cielo.

Un tracklist molto serrata lasciò spazio a due soli lenti, ovvero il quinto brano Lies, vero e proprio sfogo verso l’amore perduto, e l’ultimo Real Love, un brillante inno alla grandezza del sentimento più cantato del rock. Le restanti otto tracce furono una dopo l’altra delle rasoiate di energia, a partire dalla splendida opener Wings of Fire, che in qualche modo ricordò lo stile dei Thin Lizzy, per proseguire con We Don’t Need A Reason, dirompente quanto un rapido di passaggio a 140 km/h in una stazione locale e dal cantato violento ma a metà tra il primo Bon Jovi e Bryan Adams, e per finire nominando ancora le atomiche Live To Fight Another Day e Cry Wolf , la cui finta calma iniziale di quest’ultima divampa in alcuni dei riff più belli dell’intero lotto.

IN CONCLUSIONE

Blood From Stone fu un disco anni luce diverso rispetto a quanto i fans dei Dare potessero aspettarsi dopo un esordio levigato come Out of the Silence. Sicuramente fu un prodotto che deluse (e forse allontanò) tutti coloro che non erano pratici delle marcate sonorità hard rock. Certamente fallì nei suoi intenti di sfondare il mercato discografico, tanto che fu a larghi tratti ignorato dai più e non riconosciuto apertamente dai critici. Ma Blood From Stone è tutt’oggi un album quasi unico per spirito di aggressività rock. Dotato di brillanti sfoggi di tecnica musicale, è un prodotto che forse non si apprezzerà al primo ascolto, che talvolta lascerà dubbi o incertezze, che non nominerete forse mai come il miglior disco dei Dare, ma che certamente resterà un tassello massimo di questo genere anche per gli anni a venire. Siano benetti i Dare, sempre.