Michael Bormann – Different – recensione

Michael Bormann ha un dono, la sua voce! Inconfondibile, potente, graffiante ma soprattutto bella! Non per niente può essere tranquillamente classificata come LA voce del Rock. Mi vengono in mente poche altre voci così ipnotiche ed incredibili come quella di Michael,  forse Michael Voss dei Mad Max ed il mai troppo compianto Steve Lee dei Gotthard possono avvicinarsi a lui.
Basterebbe già solo questa premessa a metterci all’erta ogni volta che si presenta l’occasione di parlare di un nuovo progetto del cantante tedesco… che diciamocelo, di progetti ne segue veramente tanti, ex Jaded Heart, Redrum, Rain, Charade e The Trophy solo per citarne alcuni, oltre a numerose collaborazioni e ad una carriera solista di tutto rispetto.
Proprio della sua carriera solista parliamo al momento, in quanto ci troviamo tra le mani il suo quarto album, Different. Già il titolo ci fa intendere che forse ci aspetta qualcosa di diverso dal solito “stile Bormann” molto “Hard Rock“.
Sicuramente il rischio di deludere facendo un cambio di direzione è sempre molto alto, ma il tedesco dall’ugola d’oro ha già dimostrato in passato di preferire percorrere nuove strade correndo tutti i rischi e pericoli del caso che non piegarsi alle regole imposte dal “carrozzone del rock“… e questo gli fa già sicuramente onore.

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