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Recensione

81/100

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Ten – Gothica – Recensione

10 Luglio 2017 22 Commenti Lorenzo Pietra

genere: Hard Rock
anno: 2017
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. The Grail
02. Jekyll And Hyde
03. Travellers
04. A Man For All Seasons
05. In My Dreams
06. The Wild King Of Winter
07. Paragon
08. Welcome To The Freak Show
09. La Luna Dra-Cu-La
10. Into Darkness

Formazione:

Gary Hughes - Voce & Programming
Dann Rosingana – Chitarra
Steve Grocott – Chitarra
John Halliwell – Chitarra
Steve McKenna - Basso
Darrel Treece-Birch – Tastiere
Max Yates - Batteria

Additional Backing Vocals – Karen Fell

Contatti:

https://www.tenofficial.com/
http://www.frontiers.it/

 

Il nuovo album dei TEN, intitolato Gothica, prosegue la lunga e troppo sottovalutata carriera di questo gruppo inglese, creatura di Gary Hughes. Il lavoro segue il buon Isla de Muerta del 2015 proseguendo il cammino e il sound che caratterizza da anni i TEN. Qui troviamo soluzioni classiche ma meno scontate del precedente album, pur sempre mantenendo una certa linearità nella produzione e migliorando la parte di registrazione, grazie anche al veterano Dennis Ward dietro al mixer. Le canzoni sono tutte di buona fattura e in diversi episodi si riavvicinano ai primi Ten, su tutte la bellissima Travellers capace di mischiare il classico hard rock alla magia più “sinistra” e magica che Gary Hughes riesce a creare.
Parlando invece dell’ artwork dell’album, da sempre affascinanti donzelle fantasy, non si può non notare ” l’incantatrice ” nata dalla fantasia di Stan Decker.

Le canzoni sono ormai un marchio di fabbrica dei TEN. Gary Hughes interpreta le canzoni raccontandole al proprio pubblico, le chitarre duettano a colpi di riff e assoli, tastiere sempre presenti, basso e batteria che dettano il tempo… proprio da questa base parte l’opener The Grail, grintosa ,potente, quello che ci aspettiamo dai Ten. Si continua con Jekyll And Hyde che con gli intrecci delle tre chitarre completano un ottimo mid tempo, meno hard rock ma sempre diretto. Con Travellers abbiamo l’episodio più riuscito del disco. La tastiera con lo scoccare dei secondi e l’intro vocale di Gary Hughes ci riporta ai primi lavori della band, un’atmosfera magica, sinistra, fantasy, che si chiude con l’assolo melodico. L’intro regale e misterioso ci porta a A Man For All Season, che ritorna all’hard rock più classico; riff iniziale, voce e basso a dettare il tempo ci regala una canzone senza fronzoli, diretta con le solite chitarre in sottofondo. Ancora un colpo a segno. In My Dreams ricorda più lo Hughes solista, molto melodica, tastiere in primo piano rispetto alle chitarre, potremmo definirla un midtempo, virante più al AoR. Refrain trascinante. The Wild King Of Winter ci riporta ad atmosfere cupe, il synth in primo piano con le chitarre che arpeggiano creando suspence e l’attacco potente di chitarra, il basso in primo piano per una canzone che ricorda gli ultimi Ten. Paragon è l’essenza di questo gruppo; pianoforte, voce iniziale, atmosfera cupa, tetra, l’ingresso di ogni singolo strumento e il ritornello improvviso e melodico. Grandi. L’intro settecentesco di Welcome To The Freak Show esplode in un riff melodico, molto più moderno, la canzone richiama ancora lo Gary Hughes solista, il giro di basso semplice ma diretto e le solite chitarre esplosive la rendono una bella canzone. Si continua con La Luna Dra-cu-la , titolo particolare ; la canzone è ancora l’essenza dei Ten, chitarre e riff a mille e ritornello ipermelodico con questo simpatico ritornello inglese/italiano. Si chiude con Into Darkness; pianoforte, voce, ingresso del basso ed esplosione in un ritornello che si stampa subito in testa….qualcuno dirà “la cosa più semplice del mondo” …. sentitevi questo pezzo….

IN CONCLUSIONE:

Un passo avanti rispetto a Isla De Muerta, gli “esperti” potranno lamentarsi della mancanza di originalità del gruppo, ma questi sono i TEN e speriamo rimangano sempre così.

© 2017, Lorenzo Pietra. All rights reserved.

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