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Recensione

80/100

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Wild Rose – 4 – recensione

26 Giugno 2016 9 Commenti Denis Abello

genere: AOR
anno: 2016
etichetta: Lions' Pride Music

Tracklist:

01. Desperate Heart *
02. Love Can Change You
03. Summer Girl *
04. Time After Time
05. Love Games *
06. Hot Wired *
07. Save The Night *
08. Broken Hearted *
09. Waiting For You
10. Don't Let Me Down

* migliori pezzi

Formazione:

George Bitzios - voce
Andy Rock - chitarre, cori, tastiere aggiuntive
Dirty Haris K- tastiere
John Bitzios - chitarre
Dimos Thomaidis – batteria
Panos Barkoutsos - basso

Chris Siloma - cori

Contatti:

http://www.wildrose.gr/
http://www.facebook.com/WildRoseTheBand

 

Cercate un album AOR con un sacco di richiami agli anni d’oro del genere, quei mitici anni’80 che tanti rimpiangono? Bene, fermatevi e leggetevi questa recensione perchè qui avete trovato quello che state cercando!
Si ripresentano infatti al mondo i Greci Wild Rose, con il ritorno alla voce di George Bitzios, già con la band nel debutto Half Past Midnight (2011) e che sostituisce David A. Saylor con cui i Wild Rose hanno inciso le loro ultime due fatiche Dangerous (2013) e Hit N’ Run (2014). Personalmente trovo il ritorno di George Bitzios alla voce il primo punto a favore per questo 4, infatti, per quanto David A. Saylor sia un puro talento non l’ho mai trovato perfettamente in sintonia con la band tanto che per me l’album migliore del gruppo resta quel debutto a titolo Half Past Midnight dove proprio Bitzios incideva le note con la sua voce… almeno fino ad oggi!
Non ci resta che iniziare a correre lungo il percorso che i Wild Rose ci consigliano con questo 4… ma prima è doverosa una premessa, sappiamo che uno dei talloni d’achille dei Wild Rose è da sempre quel loro sound tecnicamente poco pulito e lontano dal poter essere definito una produzione buona ed attuale. Bene, lasciatemi dire che qui secondo me dei passi avanti ci sono stati, il suono degli strumenti è più nitido e meglio amalgamato anche se ancora una volta nello scontro con le produzioni più attuali la differenza di qualità è abbastanza notevole.

Detto questo però, se siete amanti di quel sound voce, chitarra e tastiere tanto caro agli anni ’80, allora non potete di certo rimanere indifferenti a quello che le casse sputano fuori con un songwriting ispiratissimo e che ancora una volta mette in primo piano le doti del chitarrista e principale songwriter Andy Rock.
Desperate Heart è miele che cola nei padiglioni auricolari di chi cerca l’AOR di acclamate band quali i Survivor. Un pezzo che inizia con tastiera e chitarra e che si lancia in un ritornello accattivante. Tutte cose che saranno motivo conduttore per l’intera durata di questo 4 così come si può capire ascoltando anche la successiva Love Can Change You.
Se volevamo la definitiva conferma del valore dei Wild Rose dovevamo solo aspettare l’entrata in scena di Summer Girl! Un brano che vi porterà sulle spiaggie assolate della California sulle onde di un ritornello fenomenale e di una chitarra che pennella tramonti lontani! Uno dei pezzi più belli che mi sia capitato di sentire in questo 2016!
Con la semi ballad Time After Time iniziamo ad avvicinarci al momento “che sappiamo non puà mancare” in un album come questo, ossia quello della mega ballata. Intanto ancora una volta con questo pezzo possiamo lasciarci trastullare dai giochi tra voce e cori che i Wild Rose sfruttano con grande maestria e navigata esperienza.
Pezzo bello lanciato invece per Love Games dove insieme alla chitarra l’indiscussa protagonista è la tastiera che ancora una volta fa fare un tuffo di testa negli anni ’80! Notevole infatti il gioco chitarra / tastiera che porta alla mente nottate americane illuminate da luci al neon!
Save The Night è il “momento che non può mancare di cui parlavamo sopra“. Voce profonda, testo intriso di emozione, cori sofferti ed il basso a tenere il tempo del cuore ed ecco che una splendida ballata viene servita sul piatto. Notevole e assolutamente da menzionare il bell’intermezzo regalato dal solo di chitarra!
Ci avviciniamo alla chiusura ed il livello dei pezzi proposti continua ad essere di assoluto valore come per la spledida Broken Hearted, passando per la simile Waiting For You e gli effetti di tastiere e chitarra, ancora una volta votati al più puro stile eighties, di Don’t Let Me Down!

IN CONCLUSIONE

Amate l’AOR anni ’80? Questo è il vostro disco! Attenzione però, vi avverto che dovrete fare i conti con una produzione ancora lontana dal potersi definire buona e di questo bisogna tenerne assolutamente conto. Dall’altro lato della bilancia però troverete un album scritto e suonato da gente che si sente lontano un miglio che è nata e cresciuta con il mito dall’AOR USA ben impresso in testa!
Dieci pezzi che giocano tutto sul ritornello accattivante e su cori e soli di chitarra che arrivano dritti al cuore! Insomma, pur con una produzione di fattura ancora a tratti incerta e alcuni aspetti su cui è meglio forse non indagare troppo (il suono della batteria?) non dare un ascolto a questo 4 dei Wild Rose per gli amanti dell’AOR di matrice ottantiana sarebbe pura follia!
Ora che forse avete più chiari sulla vostra bilancia i pro e i contro di questo 4 a voi l’ardua sentenza… io intanto torno a riascoltarmelo per l’ennesima volta!

Ricordiamo che i Wild Rose saranno in Italia il 7 di settembre insieme agli Zaneta e ai Mainstreet sul palco del Blue Rose Saloon di Bresso (MI)

© 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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