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Recensione

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Dimino – Old Habits Die Hard – recensione

13 Luglio 2015 12 Commenti Nico D'andrea

genere: Hard Rock
anno: 2015
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Never Again
02. Rocking' In The City
03. I Can't Stop Loving You*
04. The Rain's About To Fall
05. Even Now
06. Tears Will Fall*
07. Mad As Hell
08. Sweet Sensation
09. Tonight's The Night
10. The Quest
11. Stones By The River*

* migliori pezzi

Formazione:

Frank Dimino - voce
Justin Avery - organo, cori
John Miceli - batteria

Ospiti:

Oz Fox - Guitars
Paul Crook - Guitars
Jeff Labansky - Guitars
Punky Meadows - Guitars
Jeff Duncan - Guitars
Eddie Ojeda - Guitars
Dylan Dimino - Guitars
Rickey Medlocke - Guitars

 

Chi è Frank Dimino?
Chi o che cosa lo ha portato tra le pagine di questa rivista?
E’ proprio per scoprire di più sul nostro uomo che il “Bureau” di Melodicrock mi ha mandato ad investigare.
Gli indizi sono pochi. La fedina artistica di Dimino presenta infatti solo una nota di rilievo, ovverosia la prestigiosa militanza tra la metà e la fine degli anni 70 nella seminale band pomp-rock californiana Angel. Poi più nulla.
Conosciamo il mandante di questa nuova operazione : Frontiers Music, già artefice in questo suo anno di particolare grazia di alcune pubblicazioni “killer” come “Revolution Saints”, “Toto XIV” e “Beauvoir Free”.
Non sarà quindi facile tracciare l’identikit di questo “Old Habits Die Hard”, ma vediamo perchè.

Il disco parte a bomba con quattro pezzi di solido Hard Rock. Ruvidi riffs dal sapore sleaze ed un certo retrogusto “porpora” per l’assidua presenza sullo sfondo dell’organo Hammond di Justin Avery. La terza traccia I can’t Stop Loving You è però la sola a lasciare veramente il segno. Troppo scontata anche la ballata Even Know che chiude debolmente la prima parte del platter.
La mia matita sembra ormai averne delineato i tratti quando irrompe l’Epic Metal (si, avete letto bene) di Tears Will Fall a spostarne la direttrice.
A seguire la cavalcata di Mad As Hell che si mantiene sulle stesse coordinate anche per le linee vocali assolutamente da School Of Metal.
Sweet Sensation è un buon mid-tempo tra AC/DC e Deep Purple ma molte, troppe volte già sentito altrove.
Tonights The Night è quanto di più stradaiolo e 70’s si possa ascoltare all’interno dell’album.
Nuovamente metallo ed Hammond si fondono in The Quest. Un pezzo ancora una volta prevedibile che nei cori e nell’assolo di tastiera lascia tracce (con non poca stravaganza) di quelle atmosfere pomp verosimilmente ricercate da molti nel disco di un ex-Angel.
In chiusura la ballata Stones By The River, molto US, con un bellissimo refrain ma i cori spiritual in sottofondo? mmm?

IN CONCLUSIONE

La personalità di un vocalist come Frank Dimino non è in discussione.
Old Habits Die Hard è un lavoro cantato, suonato e registrato con perizia ma la sensazione è quella di ascoltare una raccolta di canzoni un pochino raffazzonata che rischia con buone probabilità di disorientare l’ascoltatore.

Con questo rapporto il caso Dimino sembrerebbe archiviato ma come sempre a voi giurati di MelodicRock.it la sentenza definitiva

© 2015 – 2018, Nico D’andrea. All rights reserved.

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