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Romeo’s Daughter – Spin – recensione

20 Maggio 2015 3 Commenti Nico D'andrea

genere: AOR
anno: 2015
etichetta: RD Records/Cargo Records

Tracklist:

01. Touch*
02. Already Gone*
03. Love Come To Those That Wait*
04. Enemy*
05. Didn't See You Coming
06. Radio
07. Tonight
08. All Because Of You
09. Perfect Plan*
10. Tall Buildings

* migliori pezzi

Formazione:

Leigh Matty - Voce
Craig Joiner - Chitarre
Ed Poole - Basso
Andy Wells - Batteria
Jeff Knowler - Tastiere

 

Robert John “Mutt” Lange, Heart, Bonnie Tyler, Eddie Money, Chrissy Steele?
Meglio “sparare” subito qualche nome d’effetto per attirare la giusta attenzione su quella che è stata a fine anni 80 qualcosa in più di una semplice meteora nella scena AOR inglese.
I Romeo’s Daughter non sono certo una nuova conoscenza per i più attenti e magari attempati melodic rockers che bazzicano in questo sito.
E’ così che i nomi su citati potrebbero invece rappresentare qualcosa in pi? di un semplice indizio per i nostri lettori meno esperti.
L’omonimo debutto del 1988, prodotto da “Mutt” Lange (marito dell’allora manager del gruppo Olga Lange) e John Parr verrà infatti saccheggiato negli anni a venire proprio da personaggi del calibro di Heart, Bonnie Tyler, Eddie Money e Chrissy Steele.
Il follow up del 1993 “Delectable”, distribuito dalla più metallica Music For Nations, non godrà della stessa fortuna e porterù pochi anni dopo allo scioglimento della band.
Nel 2009 in seguito all’uscita della reissue Rock Candy del primo ricercato album, il combo inglese si riformerà per inaugurare un corposa serie di apparizioni live partendo addirittura dal prestigioso festival Firefest di Nottingham.
E’ infine del 2012 la pubblicazione di “Rapture”, primo album in studio dopo quasi vent’anni .
Questo “Spin” arriva quindi sul mercato con non poche aspettative ed il titolo di quinta miglior “Lady Rock singer” di tutti i tempi, attribuito a Leigh Matty dall’autorevole “Classic Rock Magazine” sembra essere di buon auspicio.

Ma vediamo!
E’ l’opener Touch ad essere opportunamente scelta come primo singolo. Qui un delizioso ed ipnotico riff ci accompagna verso un refrain che farà invidia alle ultime smarrite sorelle Wilson.
Proprio alle Heart meno edulcorate pre Bad Animals ci riporta la successiva Already Gone, pregevole traccia dal deciso drive chitarristico impreziosita da un’altro contagioso ritornello old school.
Il sound dei Romeo’s Daughter si dimostra però assolutamente all’avanguardia grazie all’eccellente produzione del chitarrista e principale compositore della band Craig Joiner. Le sonorità molto attuali della prima splendida ballata Love Will Come To Those That Wait ne sono la conferma. Un pezzo questo che accreditato ad una più “robusta” Taylor Swift diventerebbe un sicuro hit-single.
Enemy è ancora un pulsante rocker che determina in via definitiva quale sia la maggior influenza del combo britannico : La grande regina del pop rock americano Pat Benetar.
Peccato che a metà dell’opera i nostri infilino una sequenza di tracce poco convincenti, come le semi acustiche Didn’t See You Coming e Tonight (forse più adatte alla colonna sonora di improbabili nuovi episodi di “Dawson Creek”) e le più dinamiche Radio ed All Because Of You guastate dalle troppo accentuate nervature Alternative Rock.
Perfect Plan è invece un gradevole volo charter Kingston (Bryan Adams)- Nashville (Shania Twain).

IN CONCLUSIONE

Spin è un disco che parte con grande slancio ma che arriva già a metà della corsa con il fiato corto.
La produzione sopra la media e la linearità del songwriting lo renderanno indubbiamente appetibile agli appassionati del più classico “Female Fronted” AOR, con un sound comunque molto attuale ispirato più ad Heart e Pat Benetar che alla suadente sfrontatezza di Witness e Chrissy Steele.

© 2015 – 2018, Nico D’andrea. All rights reserved.

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