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Richard Page – Goin’ South – Recensione

26 Marzo 2015 6 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Soft Rock / Country
anno: 2015
etichetta: Little Dume Recordings

Tracklist:

01. Southern Wind *
02. Turn Out the Light
03. Diamonds *
04. Two Roads and Four Headlights *
05. Me and My Guitar *
06. Everybody’s Hometown
07. Another Day Gone By *
08. Don’t Know Why I Miss You
09. Heaven Is Right Now *
10. This Side of the Soil *

* migliori canzoni

Formazione:

Ricard Page: Acoustic Guitar/Bass/Keyboards/Ukulele/Vocals
Gregg Bissonette: Drums & Percussion
Tim Pierce: Electric Guitars
Brandon Hood: Electric Guitars (on Everybody's Hometown)
Doug Livingston: Pedal Steel
Bruce Bouton: Pedal Steel (on Me & My Guitar)
Kim Boullard: Keyboards (on This Side Of The Soil)
Patrick Clark: Violin (on Heaven Is Right Now

 

L’ex leader di Pages e Mr.Mister, ovvero il celeberrimo cantante, bassista, compositore Richard Page, è tornato a inizio anno con il quarto disco solista della sua sempre notabile carriera. Intitolato Goin’ South, l’album è stato interamente curato dal musicista (con il solo ausilio di Frank Rosato per lo sviluppo delle parti di batteria) nei suoi studio casalinghi, i Little Dume Studios di Malibu, e distribuito dalla sua etichetta discografica, la Little Dume Recordings.

Legato alla terra, alla Natura, ai venti e alle stagioni tanto quanto alle radici rock più tradizionali che fanno da sempre parte del bagaglio culturale dell’artista, il platter segue la scia compositiva dei tre precedenti, suonando come un disco soft rock ricco però di influenze country, southern e folk ancora più rimarcate. Strascico,  queste (lo dice Page stesso in recenti interviste), del recente periodo trascorso a Nashville, che ha riportato in vita il suo amore per le sonorità musicali tipicamente statunitensi.
Rilassante, talvolta intimo, sbalorditivo per la quantità di emozioni che riesce a trasmettere con le sue melodie, i suoi testi e con il cantato sempreverde e carismatico del suo autore, l’album lascia ampio spazio alla chitarra acustica del leader, ma non disedegna qualche bella cavalcata elettrica di Tim Pierce (in evidenza soprattutto negli assoli), che da maggiore impatto al drumming immenso e precisissimo del mostro sacro Gregg Bissonette, perfettamente a suo agio anche in questa veste più levigata. Importante anche il contributo di Doug Livingston alla chitarra pedal steel (immancabile nelle produzioni country), che assieme ai vari ospiti qui al lavoro favorisce la creazione delle belle atmosfere di cui gode questa opera.

E’ il southern classico di Southern Wind ad aprire la tracklist, irrorando immediatamente l’atmosfera di calore, polvere, sudore fresco di balli spontanei sotto un cielo stellato. Segue Turn Out the Light, un buon componimento in puro stile neo-country, da radio US, ma soprattutto arriva il turno di Diamonds, ballad capolavoro, solitaria, silenziosa, commovente, con Richard sugli scudi. E’ la hit del disco. Non delude neppure Two Roads and Four Headlights, motivo dai battiti e dagli arrangiamenti più pop, che apre a un refrain tra country moderno e rock melodico, mentre Me and My Guitar è un piccolo inno allo spirito di ogni musicista che decide di imbracciare una chitarra, e cantare con essa le sue canzoni.

Si riparte poi con il ritmo più frenetico e da festa, più estivo e solare, di Everybody’s Hometown, dedicato alla gente e a tutto il mondo. Another Day Gone By è un nuovo lento nostalgico, dal grande testo, che infiamma i cuori degli ascoltatori, mentre Don’t Know Why I Miss You una piacevole canzonetta country, non rivoluzionaria, ma che si fa sentire facilmente e rimane presto impressa in mente. Chiudono il platter Heaven Is Right Now, nuova ballata voce-chitarra acustica, cantata all’amata di fronte a un sole che nasce tra le colline, e This Side of the Soil, forse unica traccia veramente maschia del platter, che ci schiaffa in faccia un riff a Lynyrd Skynyrd, su cui il bravo Page dimostra di sapersi muovere con assoluta disinvoltura.

IN CONCLUSIONE

Se siete (musicalmente parlando) di ampie vedute, e non avete perciò paura di sentire l’ex leader dei Mr.Mister alle prese con motivi bel più country che melodic rock, beh, non resterete certamente delusi da Goin’ South. Un altro tassello importante, e differente, nella carriera di un musicista a tutto tondo come il grandissimo Richard Page.

© 2015 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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