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Recensione

75/100

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Billy Idol – Kings and Queens of the Underground – recensione

20 Gennaio 2015 24 Commenti Nico D'andrea

genere: Pop Rock
anno: 2014
etichetta: BFI RECORDS

Tracklist:

01. Bitter Pill
02. Can't Break Me Down
03. Save Me Now*
04. One Breath Away*
05. Postcards From The Past*
06. Kings And Queens Of The Underground
07. Eyes Wide Shut
08. Ghost In My Guitar
09. Nothing To Fear*
10. Love And Glory
11. Whiskey And Pills

* migliori pezzi

Formazione:

Billy Idol - Voce
Steve Stevens - Chitarre
Trevor Horn - Basso,Tastiere,Cori

Ospiti:

Geoff Downes - Hammond,Synth
Cameron Gower Poole - Tastiere
Joel M.Peters - Batteria
Tim Weidner - Percussioni
Ash Soan - Batteria,Percussioni
Billy Morrison - Chitarre
Greg Kurstin - Basso

 

Il mio “Osservatorio Rock” ha questa volta avvistato un album poco atteso nel nostro ambito ma che potrebbe sorprendere più di qualche ascoltatore.
Ammetto di non essere mai stato un grande fan di Billy Idol ma chi tra noi non è rimasto ammaliato dal mefistofelico arpeggio di “White Wedding” e non è sobbalzato al riff di Steve Stevens nel bridge di “Eyes Without A Face“?
Per il resto ho spesso trovato i lavori dell’istrionico cantante britannico piuttosto superficiali, sofferenti del riflusso punk vomitato dalle sue origini nei Generation X a volte miscelato con un approccio pop rock alquanto sbarazzino.
Sembrerà paradossale ma nonostante i tanti anni di attività ho le mie ragioni per definire questo Kings and Queens of the Underground come l’album della maturità per Mr. Idol.

La linea melodica della chitarra di Stevens che accompagna la felpata Bitter Pill apre in maniera estremamente convincente l’album e quando verso la fine del pezzo ci imbattiamo nell’inimitabile ruggito “soffocato” di Billy… eh beh….
Sorvolo su Can’t Break Me Down per buttarmi a capofitto sui 3 pezzi forti del disco . Impossibile stare fermi !
Save Me Now, One Breath Away e Postacards From The Past sono un tripudio di Synth , riff subdoli e trascinanti nelle miglior tradizione di Mr.Stevens.
L’intro di Postcards From The Past poi ricorda non poco quella del pregevole lavoro solista del chitarrista (Steve Stevens n.d.r.) sotto il monicker Atomic Playboys. Ottimo!
La title track è un’insolita ballata acustica autobiografica che ripercorre le varie tappe della vita e carriera di questo Re dell’Underground.
La forte componente acustica dei brani che emerge soprattutto nella seconda parte del disco è la vera novità nel nuovo e più intimista Billy Idol.
La combinazione con il classico sound che lo ha fatto conoscere al grande pubblico fa la differenza e questo grazie anche all’eccelso lavoro in produzione di Trevor Horn (Yes, Simple Minds ).
Avrei preferito una ballata in meno ed un pezzo up tempo di altra caratura al posto dell’inutile epilogo punk-pop di Whiskey And Pills ma questo non cambia il bilancio largamente positivo di questo inaspettato ritorno.

IN CONCLUSIONE

Per i fans del carismatico vampiro del Middlesex un must assoluto. Da avere comunque per chi ama anche forme di Rock più alternative.

© 2015 – 2017, Nico D’andrea. All rights reserved.

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