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Gaeleri – Gates of Rome – Recensione

11 Dicembre 2014 8 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: TBM Records/ RoastingHouse

Tracklist:

01. Ready or Not *
02. Queen of Time
03. Wannabe *
04. Gates of Rome *
05. Let Your Love Bleed
06. One Touch *
07. Entertain You
08. No Boundaries
09. One Step Closer *
10. Time Has Come

* migliori pezzi

Formazione:

Anders Vidhav - voce
Niklas Rollgard - chitarra
Patrik Borgkvist - basso
Jonas Andersson - batteria

 

 

Bella sorpresa questi Gaeleri! La band nasce in Svezia nell’ormai lontano 1992 sotto il nome di Shooting Gallery quando gli attuali membri Niklas Rollgard (chitarra), Jonas Andersson (basso), Patrik Borkvist (batteria) e Anders Vidhav (voce) si incontrano.
L’inizio non è dei migliori visto che per vari problemi di label bisognerà attendere il 1996, e nel frattempo la band perderà il prefisso Shooting e Gallery diventerà Gaeleri, perchè il primo album Gallery veda la luce, seguito nel 1999 da Still here e nel 2002 da A Brighter Day. Da qui in avanti inizia un lungo silenzio che sembra destinato a seppellire i Gaeleri sotto la polvere del tempo come tante band del periodo dei ’90 che con fatica hanno cercato di trovare un loro spazio in un ambiente musicale non più adatto al genere proposto.
Sarà però l’incontro nel 2012 tra Anders e Niklas a far riaccendere la fiamma… incontro che quest’anno ci regala questo Gates of Rome!

E’ la voce, bassa e potente dalla particolare tonalità, di Anders Vidhav a segnare quello che è forse il tratto più riconoscibile di questi Gaeleri! Il risultato è un’aura imperiosa e carismatica che la voce riesce a donare a quasi tutti i pezzi. L’hard rock di Ready or Not ne è un esempio, in più se aggiungiamo che la voce si innesta, come in questo caso, in giri di chitarra riusciti e su un brano tutt’altro che scontato, direi che la partenza è più che positiva.
Queen of Time continua sul solco tracciato dal precedente pezzo mentre Wannabe con un tratto più disincantato e lento regala un altro bel momento di questo Gates of Rome, notevole e riuscito ritornello, impreziosito da una buona cura negli arrangiamenti.
Splendida Gates of Rome, dall’incedere iniziale, alla prova vocale di Anders (sempre molto valida), ai cori per arrivare sul refrain… non sbaglia un colpo, un gran pezzo dal tratto melodico. Sicuramente uno dei punti più elevati di questo lavoro.
Si torna a parlare la lingua dell’Hard Rock e ammetto che si continua a rimanere su livelli alti anche con Let Your Love Bleed dove sono ancora la melodia del refrain uniti alla voce, ai cori e agli ottimi lavori di chitarra a segnare un punto sicuro! One Touch piazza in prima linea la sezione ritmica con basso e batteria a tenere la testa della marcia e voce e chitarra nelle retrovie… ma l’assalto viene dato ancora una volta compatto sul ritornello impreziosito da buone scelte esecutive e un buon lavoro negli arrangiamenti.
Si passa quindi a mio parere nella parte meno riuscita del lavoro con la particolare Entertain You che però manca di quel quid in più per risaltare in mezzo al resto dei pezzi e con No Boundaries si lascia ascoltare senza però risaltare nel resto. Giusto prima della chiusura si rilancia con l’attacco semi acustico di One Step Closer dove sono ancora la voce di Anders Vidhav unita ad un buon tocco di chitarra e ancora un riuscito arrangiamento a delineare i tratti salienti di questo bel pezzo.
Il sipario cala roccioso sulle note pesanti di Time Has Come. Un buon pezzo ma niente più.

IN CONCLUSIONE

Un album questo Gates of Rome che denota ben pochi cali, o meglio, che in mezzo ad ottime canzoni di melodic hard rock mai banali e ottimamente caratterizzate piazza alcuni buoni pezzi senza infamia e senza gloria. Il risultato finale è comunque molto intrigante visto che la band può contare su di una voce particolare come quella di Anders Vidhav e su una serie di pezzi baciati da un’ottima cura soprattutto in fase di arrangiamento. Se a questo aggiungiamo il buon lavoro fatto alla chitarra da Niklas Rollgard ed il supporto di una sezione ritmica sempre ottima e ben bilanciata ci va poco a capire che il voto in alto è pienamente meritato.

© 2014 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

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