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Recensione

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Jimmy Barnes – 30:30 Hindsight – Recensione

05 Novembre 2014 3 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Provogue Records

Tracklist:

1 Lay Down Your Guns (feat. The Living End)
2 Time Will Tell (feat. Baby Animals)
3 Good Times (feat. Keith Urban)
4 Ride the Night Away (feat. Steven Van Zandt)
5 Stand Up (feat. Mahalia Barnes and the Soul Mates)
6 I'd Die To Be With You Tonight (feat. Diesel)
7 Stone Cold (feat. Tina Arena and Joe Bonamassa)
8 Working Class Man (feat. Jonathan Cain and Ian Moss)
9 Going Down Alone (feat. Journey)
10 Love and Hate (feat. Shihad)
11 No Second Prize (feat. The Family Choir)
12 I'd Rather Be Blind (feat. Jon Stevens)
13 When Your Love Is Gone (feat. Ruby Rodgers and the Tin Lids)
14 Too Much Ain't Enough Love (feat. Joe Bonamassa)
15 I'm Still On Your Side (feat. Bernard Fanning)
16 Walk On (feat. David Campbell)
17 The Other Kind (feat. Troy Cassar-Daley)
18 No Second Prize
19 Daylight
20 Working Class Man
21 Driving Wheels
22 Let's Make It Last All Night
23 Love Is Enough
24 When Something Is Wrong With My Baby (feat. John Farnham)
25 The Weight (feat. The Badloves)
26 Change of Heart
27 Lover Lover
28 Out In the Blue
29 Red Hot
30 Largs Pier Hotel

 

Giunto all’invidiabile traguardo dei trent’anni di attività sulle scene, il cantante australiano Jimmy Barnes pubblica l’album celebrativo 30:30 Hindsight, uscito a fine ottobre per Provogue Records. In scaletta, i suoi grandi classici rivisitati assieme ad ospiti illustri, da Little Steven a Keith Urban, da Tina Arena a The Living End, sino a Neal Schon e Jonathan Cain dei Journey.

Tutto questo, per una compilation di tracce storiche completamente rieseguite dall’artista, in una enorme e raggiante festa del rock, racchiusa all’interno di una vastissima raccolta di canzoni (nella edizione deluxe, oltre trenta divise su 3 CD) che ripercorrono la storia musicale di questo musicista unico nel suo genere. La voce di Barnes, forte di quella sua timbrica unica e riconoscibilissima, e di quella grinta hard rock unita a un tocco caldo e blues che ha fatto da marchio di fabbrica di ogni sua release, continua a graffiare e accarezzare i nostri padiglioni auricolari con stile e qualità, quasi non fossero mai realmente trascorsi trenta anni dalla prima volta abbiamo ascoltato questo musicista su disco. I tanti duetti sono intensi, ispirati, sempre riusciti, modificano e aggiungono sfumature o nuovi dettagli alle versioni originali, senza mai stravolgerle o rivoluzionarle. La produzione è infine ottima, degna del nome in questione, e tutto il pacchetto brilla per cura maniacale nel dettaglio, confezionando così una celebrazione a cinque stelle, non a caso già disco d’oro di vendite in patria.

I più grandi classici, come I’d Die To Be With You Tonight, Stone Cold, Working Class Man, Too Much Ain’t Enough Love, I’m Still On Your Side, Driving Wheels, vengono riproposti fedelmente al fianco di tante altre tracce più o meno note, lungo una tracklist da brividi, ricca di emozioni. Da incorniciare in particolare le prove di Joe Bonamassa, che già in passato aveva più volte collaborato con il cantante australiano, e le esecuzioni di Jonathan Cain, Keith Urban, Steven Van Zandt, David Campbell, il collega australiano John Farnham, Bernard Fanning, e David Campbell, che appaiono fondamentali nella eccezionale riuscita di questo pacchetto di musica autentica e originale, intramontabile come la carriera di un cantante la cui stella non accenna minimamente a sbiadire.

IN CONCLUSIONE

Che conosciate o meno Jimmy Barnes, 30:30 Hindsight appare come una pubblicazione assolutamente imprescindibile, da fare propria. Per il genio e il talento assoluto dell’artista, per le doti dei mille ospiti, per una questione di feeling con il genere, non lo so. L’unica cosa certa è che questa raccolta non è banale, non è scontata, non è inutile neppure per chi possiede già tutto di Barnes. E’, in un battito di ali, il racconto di una vita per la musica, per il rock, per i palchi e per la gente di tutto il mondo. E’ lo spirito del rock, che batte al ritmo delle pelli, nel groove di una chitarra, nel vocalizzo di un cantante pilastro portante della scena hard rock mondiale. Amen!

© 2014 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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