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Midnight Sin – Sex First – Recensione

04 Ottobre 2014 Comment Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock / Sleaze Rock
anno: 2014
etichetta: Bakerteam Records

Tracklist:

1. Snake Eyes
2. Midnight Revolution
3. Feed Me With Lies
4. No Matter
5. ‘Till It’s All Gone Away
6. You Piss Me Off
7. Rise & Yell
8. Code: 69
9. 2 Words
10. Sweet Pain

Formazione:

Albert Fish – vocals
LeStar – lead guitar
Maurice Flee – rhythm guitar
Acey Guns – bass
Dany Rake – drums

 

Nuova realtà italiana al debutto, i Midnight Sin nascono con la volontà di suonare un hard rock dal tratto sleaze e street, di facile appeal sull’ascoltatore grazie a testi divertenti ed espliciti, un po’ alla maniera degli Steel Panther. L’uscita dell’LP d’esordio Sex First è fissata per il 13 ottobre su Bakerteam Records.

Non sono soltanto le liriche a spingermi verso il paragone con la celebre realtà americana, ma anche il modo festoso e giocherellone di approcciarsi alla musica hard rock di questi ragazzi tende a ricordare gli Steel Panther, e di coseguenza i Reckless Love e tutta la truppa di band-revival in chiave moderna del genere hard rock anni’80. Il groove dato dal riffing di LeStar (chitarra leader, ottimi alcuni suoi assoli) e Maurice Flee (ritmica) rimane in primo piano lungo tutta la durata del platter, supportato dal ritmo indiavolato del batterista Dany Rake e dal corposo suono di basso di Acey Guns. Il vero mattatore della registrazione è però il cantante e Albert Fish, che si sbatte come un dannato lungo queste 10 tracce, urlando con grinta e carisma sulle basi melodic glam metal ricche di attitudine del gruppo. Già, perchè è alla melodia e all’orecchiabilità dei ritornelli e delle strofe che guardano sempre i Midnight Sin, scrivendo una serie di tracce in perfetto stile party, o da sing-alone dei ritornelli tra le mura delle vostre stanze.

Al via con la intro vintage Snake Eyes, è compito di Midnight Revolution aprire le danze con un riff che sfiora l’heavy metal, e con una grinta ed energia davvero trascinanti. Segue la ritmata e dannatamente corale Feed Me With Lies, e poi la mid-tempo No Matter, forte di calde atmosfere. Ma è con ‘Till It’s All Gone Away che i Midnight Sin toccano il loro apice compositivo, in un brano alla Poison, molto melodico e roboante, che sicuramente farà la sua (s)porca figura davanti alle platee dei concerti. Molto bene anche la ballad di steelpantheriana memoria You Piss Me Off, e la 100% hard rock Rise & Yell, che anticipano la (fin dal titolo) esplicita e semi-acustica Code: 69, e la dinamitarda 2 Words. Prima della soffice chiusura di Sweet Pain, che regala al platter il giusto e meritato commiato.

IN CONCLUSIONE

Ai Midnight Sin mancano soltanto un po’ di originalità e un tocco più personale nel approccio al genere per brillare e farsi davvero notare a livello internazionale. Perchè i mezzi per fare bene, già in questo esordio, ci sono tutti, con la band che suona in modo ineccepibile a livello tecnico, con la giusta attitudine, grinta e carica di divertimento. Credo sentiremo presto parlare di questi ragazzi: per il momento però, godiamoci senza pensieri questo Sex First.. ecchecavolo!

© 2014 – 2018, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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