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Recensione

75/100

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Martina Edoff – Martina Edoff – recensione

28 Ottobre 2014 13 Commenti Luka Shakeme

genere: Melodic Rock
anno: 2014
etichetta: MRM Production AB

Tracklist:

01. On The Top
02. Back Home
03. Who You Are
04. Hero
05. Heartland
06. Just Take My Heart
07. Seeds Of Love (Mother Nature Song)
08. Seduce Your Mind
09. My Moment
10. Before I Die

Formazione:

Martina Edoff - voce

 

Il talento cristallino di moltissimi artisti spesso per qualche oscuro motivo tarda ad arrivare al grande pubblico; casualità, scelte artistiche e quant’altro ne segnano un percorso. E’ il caso dell’avvenente e grande talento naturale Martina Edoff che ha goduto di collaborazioni importanti quali Dr. Alban e con i connazionali Ace Of Base, ma è il 2014 il suo vero battesimo discografico dopo anni di gavetta. Iniziamo dunque a snocciolare l’omonimo lavoro.

On The Top” il carisma vocale della bella singer svedese viene subito in evidenza agevolato da un songwriting avvolgente, mi ha ricordato moltissimo le Heart anche per il timbro di Edoff sui registri più alti praticamente identica alla Wilson della quale la stessa Martina ha sempre dichiarato apertamente il suo amore. “Back Home” conferma le qualità eccelse di un songwriting ispirato ancora una volta pronto ad ammaliare l’incauto ascoltatore con linee vocali accattivanti; Il chorus del pezzo in questione dovrà essere assaporato al massimo volume possibile e probabilmente a disco ultimato sarà uno di quei pezzi da riascoltare per l’ennesima volta. Ci spostiamo su territori più bluesy, polverosi e caldi con “Who You Are”. Pur restando su livelli medio alti mi ha lasciato in parte l’amaro in bocca, le chitarre avrebbero potuto dare un impatto diverso e invece si ritrovano ad essere comprimarie, su pezzi di questo tipo a mio parere potrebbero fare ferro e fuoco ma credo sia stata una scelta mirata per non allontanarsi dall’aura pop di cui la Edoff è avvolta. “Hero” segue le coordinate della track precedente e in questo caso direi che il taglio blues ha rilevanza maggiore, grande interpretazione vocale atta a enfatizzare le calde atmosfere drammatico passionali di cui il pezzo è pregno. Hard Rock più incisivo per “Heartland” con i soliti ritornelli a primo impatto trascinanti anche se non mi ha entusiasmato particolarmente. Vero è che l’originalità ormai è utopia però a volte si rischia di scivolare nella noia come in questo caso; una minestra riscaldata, gradevole ma ripeto non lascia particolarmente il segno.
Grandissima cover mi si presenta in tutta la sua magniloquenza, “Just Take My Heart” difficile da migliorare una vera gemma che resterà nella storia del rock a tutto tondo; Martina ha ammorbidito il sound smussando gli angoli più grezzi in origine dettati dalla grande ugola di Martin e il risultato è apprezzabilissimo, riuscito; ma indovinate quale versione preferisco? Con “Seeds Of Love” arriviamo alla prima ballad, direi che forse è questo il vero passo falso considerando il genere. Il rock melodico ha dato lustro a tantissime band dove spesso erano ricordate e celebrate esclusivamente per ballad di livello eccelso. Un songwriting non all’altezza in questo caso salvato solo dall’impeccabile ugola della bella Edoff, anche se a dirla tutta anche lei sembra risentirne di questo stato un po’ letargico. “Seduce Your Mind” rimette il tutto sulla retta via. L’hard rock melodico la fa ancora una volta da padrona, il cantato sembra più deciso e convinto di poter graffiare e catturare l’attenzione senza correre il rischio che si possa desiderare un salto al pezzo successivo. Molto asciutto privo di orpelli ma ripeto, grande impatto e melodia. “My Moment” è la seconda ballad presente; strana conferma di quanto gli episodi morbidi siano quelli meno riusciti tenuti a galla come sempre da una prestazione vocale di classe cristallina, peccato davvero. Detto questo dedichiamoci all’ultimo episodio di questo interessantissimo platter nonostante qualche piccola caduta di tono. Il Rock ‘ n Roll di “Before I Die” riesce a mettere in luce il grande groove presente nel progetto in se. Oltre tre minuti dove sembra che La Edoff congedi i suoi ascoltatori correndo all’impazzata e confermando dunque la sua migliore attitudine quando c’è da fare la “Drifter” del Rock ‘n Roll.

IN CONCLUSIONE

Le mie considerazioni su episodi meno felici sono conseguenza della fantomatica asticella qualitativa che in certi casi è condannata ad essere alzata, artisti di un certo spessore sono quasi obbligati a superarsi; non fa piacere vedere una F1 correre come una comune auto di serie anche se di prima fascia. Metafore a parte ho avuto comunque il piacere di recensire un lavoro di spessore e superiore alla media con la consapevolezza che la singer svedese ci regalerà un prossimo lavoro da top album.

© 2014 – 2018, Luka Shakeme. All rights reserved.

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