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Recensione

85/100

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X-Drive – Get Your Rock On – recensione

19 Agosto 2014 1 Commento Denis Abello

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Music

Tracklist:

01. Love’s A Bitch
02. Get Your Rock On
03. Steppin’ On The Rock *
04. Baby Bye Bye *
05. California
06. Lay Me Down *
07. Turn The Noize Down
08. Beyond The Angels *
09. Rattlesnake Eyes
10. Just Can’t Stay *
11. Change Of Heart
12. Love Breaks The Fool *

* migliori pezzi

Formazione:

Keith St. John – voce
James Lomenzo – basso
Jeremy Brunner – chitarra
Fred Fischer – batteria

 

Grezzo e sporco ma anche ricercato hard rock stile anni ’80 quello che promettono di regalarci gli X-Drive con questo loro primo album Get Your Rock On… e diciamocelo subito, se vuoi fare questo genere di hard rock che per forza di cose deve essere un pò rude, bluesy e disincantato ma anche patinato e di classe non puoi trovare scelta migliore che affidarti alla voce a Keith St. John, già al soldo dei Montrose e Burning Rain!
Partiamo però dalle origini visto che questa band nasce da un semi sconosciuto chitarrista che all’anagrafe risponde al nome di Jeremy Brunner che dopo aver buttato giù una serie di pezzi è riuscito a circondarsi di Artisti del calibro di James Lomenzo (White Lion) al basso, Keith St. Jones (Montrose, Burning Rain) alla voce e Fred Fischer (Midline) alla batteria.
Il risultato di tutto questo è poi finito nelle mani del noto produttore Andy Johns che ha avuto il tempo di completare il suo lavoro giusto prima della sua prematura e tragica scomparsa.

Giunge quindi l’ora di avviare il motore di questi X-Drive e terrei subito a chiarire che il singolo California, primo estatto di questa uscita, non è assolutamente specchio di quello che ci aspetta in questo Get Your Rock On, lavoro ben più articolato e complesso del melodic hard rock patinato e un pò facilone di California.
Premessa che secondo me andava fatta prima di addentrarsi nella proposta musicale miscelata da Jeremy Brunner che invece si rivela assolutamente più in linea con le aspettative con pezzi stilosi di hard rock grezzo e bruciante con venature blues, donate soprattutto dalla voce di Keith St. John, come in Love’s A Bitch, Get Your Rock On, Steppin’ On The Rock, Turn The Noize Down, Rattlesnake Eyes ma forse ancora di più si rimane stupiti quando alcuni cliché vengono abbandonati e all’hard rock si aggiunge un cuore pulsante e brillantinato di matrice heighties come nella disincantata Baby Bye Bye o ancora di più presente su un pezzo come Lay Me Down che non faticherà a rapirvi con quel suo giro di fondo che non mi mette in imbarazzo associare ad un sound di Bon Joviana memoria, la voce un pò rude di Keith St. John fa poi il resto e aiuta a mantenere le giuste distanze.
Sicuramente da citare il lento del lotto ovvero la toccante e poetica Beyond The Angels che deve la sua bellezza all’interpretazione di livello di Keith St. John ed alla cura dei tocchi di chitarra di Jeremy e del sound in generale.
Meritevoli di una menzione anche Just Can’t Stay, spiazzante nel suo cambio di tempo, e la conclusiva Love Breaks The Fool, dal gran appeal radiofonico e dallo stile commerciale, immediato ed orecchiabile che potrebbe renderla un ottimo pezzo scala classifiche!

IN CONCLUSIONE

C’è più di quello che supponevo di trovare! Mi aspettavo un album assolutamente in stile hard rock con sporche venature blues come da tradizione vocale di Keith St. John, e questo sicuramente non manca, ma in fase di scrittura dei pezzi il buon Jeremy Brunner è riuscito a piazzare in mano agli altri artisti di spessore che si è trovato a dover gestire dei pezzi particolari e ricercati in grado di esaltarne le peculiarità individuali.
Un lavoro che pur essendo alla fine una sorta di superprogetto porta con se un’anima propria che lo rende un lavoro solido e coeso che penso sarà in grado di fare ben più di un estimatore. Siete pregati di ascoltare pezzi come Baby Bye Bye, Lay Me Down, Beyond The Angels e Love Breaks The Fool per averne la conferma!

© 2014 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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