Recensione

Dead End Heroes – Roadkill – Recensione

23 Agosto 2014 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: Hard Rock
anno: 2014
etichetta: AOR Heaven

Colpevolmente in ritardo, eccomi a parlare di Roadkill, il disco di debutto dei Dead End Heroes, gruppo melodic hard rock internazionale fondato dal batterista Daniel Voegeli come progetto solista, e poi trasformatosi in formazione stabile con l’ingresso del chitarrista Ralph Munkes, e infine del cantante Carsten Lizard Shulz.

Uno dei più interessanti esordi ascoltati quest’anno nel campo dell’hard rock melodico, l’album colpisce grazie a un sound allo stesso tempo moderno ed antico, ma soprattutto per merito di canzoni forti di una serie di refrain e melodie capaci di entrare immediatamente nella testa di chi ascolta. Influenzati dai Jaded Heart di Bormann, e un po’ dai soliti Whitesnake, Europe e compagnia bella, questi cinque musicisti non vanno mai cauti con la potenza dei loro riff e delle loro linee vocali e ritmiche. Questo, senza tuttavia scivolare nella mera violenza ed irruenza sonora (come magari accade con molte registrazioni hard rock di stampo americano), ma bensì cementificando nel groove la levigateza e attrattività di ritornelli da puro cardiopalma, catchy fino al midollo.

Così, dalla title track ed opener Roadkill, fino a giungere alla chiusura affidata a Gambler’s Crusad, l’ascoltatore potrà perdersi in un sogno musicale fatto di chitarre, gloriose vocalità, ritmiche da paura, il tutto, accompagnato da tastiere ed organetti classici, come la storia insegna. Ascoltate la canzone Stormfront se, incuriositi, volete la perfetta sintesi di quanto vi ho descritto.. e poi correte dal vostro negoziante di fiducia!

IN CONCLUSIONE

Un grande esordio di una realtà musicale solida e di valore. Un melodic hard rock di qualità, potente ed orecchiabile, che farà le fortune della band e degli appassionati. Lo consiglio!

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