LOGIN UTENTE

Ricordami

Registrati a MelodicRock.it

Registrati gratuitamente a Melodicrock.it! Potrai commentare le news e le recensioni, metterti in contatto con gli altri utenti del sito e sfruttare tutte le potenzialità della tua area personale.

effettua il Login con il tuo utente e password oppure registrati al sito di Melodic Rock Italia!

Recensione Classico

  • Home
  • /
  • Classici
  • /
  • Bad English – Bad English – Classico

Classico

Video

Pubblicità

Bad English – Bad English – Classico

19 Agosto 2014 28 Commenti Denis Abello

genere: Aor
anno: 1989
etichetta: Epic
ristampe: 2009 - SPV/Audioglobe

Tracklist:

01. Best Of What I Got
02. Heaven Is A 4 Letter Word
03. Possession
04. Forget Me Not
05. When I See You Smile
06. Tough Times Don’t Last
07. Ghost In Your Heart
08. Price Of Love
09. Ready When You Are
10. Lay Down
11. The Restless Ones
12. Rockin’ Horse
13. Don’t Walk Away

Formazione:

John Waite - voce
Neal Schon - chitarre, cori
Jonathan Cain - tastiere, cori
Ricky Phillips - basso, cori
Deen Castronovo - batteria, cori

 

Ristampe: Supergruppo, parola che ricorre spesso in questi ultimi anni ma che per l’AOR ha le radici che affondano lontano di più di vent’anni! Nel 1989 si stava per chiudere il decennio d’oro dell’AOR e del Melodic Rock, decennio che ci ha regalato perle preziose e che ci ha lasciato in pegno Artisti di spessore che ancora oggi riescono a farci sognare con la loro musica.

Quasi a consacrazione e sigillo di quanto detto sopra a chiusura degli ’80 arrivò sul mercato un supergruppo che avrebbe segnato più di una generazione di amanti dell’AOR, i Bad English!
Supergruppo nel senso più ampio del termine, perchè oltre ad una formazione realmente stellare che vedeva John Waite alla voce (che arrivava dai The Baby e da una strabiliante carriera solista) coadiuvato per le parti strumentali da Neal Schon (Journey) alle chitarre, Jonathan Cain (Journey, The Babys) alle tastiere, Ricky Phillips (Styx, The Babys) al basso e Deen Castronovo (Journey, Hardline) alla batteria, vedava Richie Zito alla produzione, uno che ha messo le mani su alcuni dei lavori più iconici di questo genere lavorando con nomi quali Mr. Big, White Lion, Tyketto, Cheap Trick…, e Mike Fraser (che ha lavorato con AC/DC, Aerosmith, Metallica) al mixing!
Con simili premesse risultava difficile sbagliare il colpo!

… infatti i Bad English non sbagliarono raggiungendo la vetta delle classifiche con la stupenda ballata e secondo singolo estatto dall’album intitolato When I See You Smile, ad oggi sicuramente il pezzo più conosciuto della band ed il loro maggior successo. Primo singolo fu al tempo Forget Me Not, dall’intro tastieristico su cui si infilavano in successione basso, batteria e chitarra per dare slancio alla voce magistrale di Waite.
Dall’album verranno poi estratti altri quattro singoli nel biennio ’89 / ’90, Best of What I Got dal ritmo trascinante, Price of Love che si gioca lo scettro di ballata strappalacrime con la più nota When i See You Smile, la rocckeggiante Heaven Is a 4 Letter Word e nel ’90 si chiuderà con la dolce e semi acustica Possession.
Notevoli comunque anche alcuni pezzi meno noti di questo lavoro quali l’emozionante ed epica Ghost In Your Heart, il funky rock (si sente il tocco di Neal Schon) di Lay Down, la meno conosciuta semi ballata The Restless Ones impreziosita dai tocchi del piano in perfetta sintonia con voce, chitarra e batteria che esplode in un refrain arioso e trionfante o ancora la prova Maiuscola alla voce di Waite in chiusura di disco sulle note di Don’t Walk Away.

IN CONCLUSIONE

Un must have senza tempo che ritrae perfettamente e sancisce definitivamente quello che gli anni ’80 erano risuciti a dare a questa musica! Una voce magnifica come quella di John Waite che va ad unirsi ad una formazione di livello eccelso per regalare un album da incorniciare.
Diamante incastonato nella punta della corona di questo debutto dei Bad English ne è sicuramente l’iconica ballata When I See You Smile, ma andrebbero sicuramente citati molti altri pezzi in grado ancora a distanza di anni di regalare ben più di un brivido ed emozione, che poi è un pò quello che tutti cerchiamo da questa musica e che i Bad English con questo debutto seppero così maledettamente bene mettere in note!

 

 

 

© 2014 – 2022, Denis Abello. All rights reserved.

Print Friendly, PDF & Email

Ultimi Classici e Gemme Sepolte

Devi essere registrato e loggato sul sito per poter leggere o commentare gli Articoli

28
0
Would love your thoughts, please comment.x