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Recensione

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Adrenaline Rush – Adrenaline Rush – Recensione

25 Agosto 2014 18 Commenti Denis Abello

genere: Melodic Hard Rock
anno: 2014
etichetta: Frontiers Records

Tracklist:

01. Black N’ Blue *
02. Change
03. Generation Left Behind *
04. Girls Gone Wild
05. When We’re Gone *
06. Want It All *
07. Too Young To Die
08. Oh Yeah *
09. No No No
10. Playin’ To Win
11. Hit You Like A Rock

* migliori pezzi

Formazione:

Tave Wanning - voce
Ludvig Turner - chitarre
Alexander Hagman - chitarra
Soufian Ma'Aoui - basso
Marcus Johansson - batteria

 

Adrenaline Rush, nuova band Svedese che senza troppi giri di parole gioca tutto sull’immagine della bella Tåve Wanning, conosciuta in partia per aver fatto parte in giovanissima età del duo pop Peaches! Oltre che la sua bella presenza la Tave ci ha messo anche del suo nel dar vita alla formazione degli Adrenaline Rush scegliendo personalmente gli strumentisti che avrebbero dovuto dar smalto e risalto alla sua voce. Ecco così che oltre alla voce di Tave la formazione si concretizza nelle chitarre di Ludvig Turner e Alexander Hagman, nel basso di Soufian Ma’Aoui e nella batteria di Marcus Johansson.
Se ancora ci fosse qualche dubbio sul fatto che il perno centrale di questa band sia Tave ci pensa la copertina dell’album tutta dedicata a lei a spazzare via tale pensiero dai nostri cervelli! A questo punto assoldato in fase di produzione un assegno circolare quale il buon Erik Martensson ecco che l’intreccio artistico intorno a questo debutto a nome Adrenaline Rush prende vita!

Si attacca sulle note di Black N’Blue, brillante esempio di hard rock melodico fresco e moderno che gioca su una melodia catchy e soprattutto sull’ottimo lavoro fatto con la sei corde! Un bel pezzo con qualcosa alla Treat che però mette subito in mostra il peggior difetto di questi Adrenaline Rush, la voce ancora forse troppo immatura, anche nel senso anagrafico del termine, di Tave!
Change l’abbiamo già conosciuto per essere stato scelto come primo video e singolo, altro brano bello tirato e bombastico su cui ancora una volta è il buon livello della parte “strumentale” a risaltare!
Batteria insidiata a breve distanza dalle chitarre su cui si infila velenosa la voce di Tave per Generation Left Behind, pezzo che a tratti potrebbe fare il verso addirittura al primo lavoro a nome Skid Row per stile e impostazioni (con tutte le dovute distanze e cautele del caso 😉 ). Certo qui è tutto molto meno affilato e tagliente ma “l’azzardo” dell’accostamento può essere fatto… chiariamo comunque, lasciando da parte il discorso voce, perchè altrimenti il paragone diventa impietoso visto che “la” si parlava di un certo Sebastian Bach in stato di grazia!
Party rock per Girls Gone Wild e ballatona chitarrosa e iper pompata per When We’re Gone, sempre ottima la prova della band di supporto. Molto bella e tocco Martenssiano alla W.E.T. per Want It All che se non fosse per quel “Baibbe” porterebbe con se anche una degna prova vocale di Tave!
Travolgente adolescenza quella che si riflette nelle note di Too Young To Die ed inizio blues ( ma è proprio solo un attimo) per l’adrenalinica e def leppardiana Oh Yeah, bel pezzo carico e trabordante di immediata melodia! Centro!
Tave vorrebbe mostrarci di avere le “palle” con No No No, ma purtroppo ci dimostra l’esatto contrario non riuscendo nell’intento di incattivire un pezzo che della cattiveria dovrebbe farne la portabandiera! Va detto che dove manca in parte la voce riesce a sopperire la chitarra, notevole il suo apporto!
Ancora una volta si sente il tocco di Martensson, ma questa volta nettamente più vicino agli ultimi Eclipse, sui tratti epici e rocciosi di Playin’ To Win. Ascoltandola sembra quasi di poterla sentire poggiata sulla voce di Erik ed il paragone pende a sfavore di Tave!
Hit You Like A Rock dovrebbe essere il perfetto anatema Rock per un album come questo, ma si può tranquillamente soprassedere.

IN CONCLUSIONE

Un album, questo debutto degli Adrenaline Rush, che nelle intenzioni dovrebbe consacrare una stella di nome Tåve Wanning ma che in realtà ci regala dei buonissimi pezzi di hard rock cromato e melodico, una band di supporto che mostra tutta la sua bravura su ogni singolo pezzo su cui mette le mani, una produzione di ottimo livello come sa regalarci l’accoppiata Erik Martensson / Frontiers Records e una cantante che purtroppo ha ancora un bel pò da crescere vocalmente, anche in termini anagrafici!
Le premesse non sono male, senza strafare la band prende a piene mani da gruppi quali Treat, Danger Danger, Def Leppard e vedendo la partecipazione di Erik Martensson inevitabilmente anche da gruppi attuali quali W.E.T. ed Eclipse ed il risultato a livello di songwriting è valido, anche se soprattutto i testi risentono della giovane età della band!
Consiglio di dargli un ascolto e se riuscite a digerire la voce non delle più immediate da metabolizzare potreste trovarvi tra le mani un gran bel disco di buon hard rock melodico semplice e diretto!

© 2014 – 2016, Denis Abello. All rights reserved.

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