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Lionville – II – recensione

03 Gennaio 2013 50 Commenti Denis Abello

genere: AOR / Westcoast
anno: 2012
etichetta: Avenue of Allies

Tracklist:

01. All We Need *
02. Come (The Only Way Is Up) *
03. Another Day *
04. Higher *
05. No Turning Back *
06. All This Time *
07. Next to Me *
08. Waiting for a Star to Fall *
09. Don't Walk Away *
10. One in a Million *
11. Shining Over Me *
12. Open Your Heart *

* migliori canzoni

Formazione:

Stefano Lionetti: chitarre, voce e cori
Lars Säfsund: voce e cori
Alessandro Del Vecchio: tastiere e cori
Bruce Gaitsch: chitarre elettriche ed acustiche
Mario Percudani: chitarre elettriche
Anna Portalupi: basso
Alessandro Mori: batteria

Ospiti:

Bill Champlin: voce e cori in “Higher”
Tamara Champlin: cori in “Higher”
Robert Säll: chitarre e tastiere in “All This Time”
Sven Larsson: chitarre in “One In A Million”
Peter Friestedt: chitarre in “Another Day”
Joe La Viola: sax in “Waiting For A Star To Fall”
Herman Furin: percussioni “Open Your Heart”

 

MERAVIGLIOSO… inutile girarci intorno, inutile pensare di poter fare una recensione “secondo i canoni“. Quando ci si trova ad ascoltare un album come questo II dei Lionville l’unica cosa che si può fare è semplicemente lasciarsi rapire dalla musica e lasciare che quel sogno chiamato AOR riempia ancora una volta il nostro spazio ed il nostro tempo.
Non esisteva un altro modo per me di iniziare questa recensione, Stefano Lionetti porta ancora una volta i suoi Lionville a livelli di pura eccellenza intrecciando melodie che profumano di AOR e Westcoast e facendo vibrare ancora una volta le emozioni di chi come il sottoscritto nel 2011 aveva adorato il loro debutto.
A condurre i giochi con lui troviamo una formazione che raccoglie alcuni tra i migliori artisti italiani del momento, Alessandro Del Vecchio (cori e tastiere), Mario Percudani (chitarre elettriche), Anna Portalupi (basso) e Alessandro Mori (batteria) e a chiudere il cerchio ci pensano la splendida voce di Lars Safsund e una gemma come la chitarra di Bruce Gaitsch

… ma un gruppo di artisti come questo non basterebbe se non ci fossero i pezzi, veri protagonisti, a dar vita alla magia. In questo Stefano Lionetti si dimostra una penna impareggiabile che con classe e grazia letteralmente riesce a tessere 12 brani intrisi di vibrante emozione che ancora una volta, e ancora più che l’ultima volta, rendono omaggio al miglior AOR ed al miglior Westcoast.
Muse ispiratrici si dimostrano ancora una volta gruppi storici quali i Toto, facile infatti sentire il loro respiro in brani come l’opener All We Need, la splendida Higher in cui fa la sua comparsa anche un inconfondibile Bill Champlin o nella suadente melodia della conclusiva Open Your Heart.
Non sono le sole fonti di ispirazione, si assaporano infatti richiami al più intimo Richard Marx in No Turning Back, o graffianti chitarre in Survivor style per Come (The Only Way Is Up) o Another Day.
A questo si aggiungono pezzi di classe e raffinatezza che giocano tra AOR e Westcoast e così non potrete non innamorarvi di brani come All This Time, Don’t Walk Away o Shining Over Me.
Dodici pezzi su Dodici nati semplicemente per far vibrare le corde delle emozioni di chi ha vissuto, amato e respirato AOR e che ancora oggi si emoziona a farlo.

IN CONCLUSIONE

Che dire di più se non che ci troviamo di fronte al miglior album del 2012 e che i Lionville dimostrano di essere la miglior realtà AOR attualmente in circolazione… Imperdibile!

© 2013 – 2018, Denis Abello. All rights reserved.

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