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Recensione

77/100

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Departure – Hitch a Ride – Recensione

17 Aprile 2012 1 Commento Iacopo Mezzano

genere: AOR
anno: 2012
etichetta: Escape Music

Tracklist:

1. No Where To Go *
2. You Don’t Need To This Anymore *
3. Waiting For Rain To Come *
4. Soldier Of Fortune *
5. LuvSick
6. Roses
7. Travel Through Time *
8. Fly
9. This Is My Time *
10. Without You
11. Outside Looking In *

* migliori canzoni

Formazione:

Mike Walsh - chitarre, tastiere
Duey Ribestello - batteria
Ryan Walsh - basso
Andi Kravljaca - voce

 

E’ ormai di prossima uscita (20 aprile 2012 via Escape Music) il quarto album degli statunitensi Departure, dal titolo Hitch a Ride e forte di una formazione ancora una volta rinnovata e che ha nel solo componente originario Mike Walsh (chitarre e tastiere) il punto d’unione con il passato.

E nonostante siano trascorsi quasi 10 anni dall’ultimo lavoro in studio, Walsh e soci ritornano in scena mantenendo del tutto inalterato il loro sound, denso come è di melodia e di tastiere ma allo stesso tempo forte di intensi riff hard rock. I brani proposti sono tutti piuttosto originali e dotati di un songrwriting sempre ispirato, che riesce a mettere ben in mostra sia le capacità tecniche dello stesso Welsh (come sempre abilissimo sugli assoli e nelle sue trame di chitarra e tastiera) che quelle del suo nuovo cantante Andi Kravljaca, dotato di una bella timbrica e di una buona estensione che lo rende convincente sia sulle canzoni più lente che su quelle più sostenute. Gli unici difetti sono legati alla produzione, che talvolta suona un po’ impastata (ma non tanto da compromettere l’ascolto!), e alla mancanza di una vera e propria hit che si elevi in modo prepotente sulla già citata buona qualità delle canzoni proposte.

Andando a parlare dei singoli componimenti, di spessore appare il poker inziale formato dai brani No Where To Go, che ben alterna attimi di pura energia con altri di gran classe, You Don’t Need To This Anymore, che tra pregievoli effetti di tastiere lascia spazio a tutta la vocalità di Andi, Waiting For Rain To Come, dotata del miglior ritornello dell’intero disco, e Soldier Of Fortune, calda e sensuale come (non a caso e con i dovuti paragoni) i migliori Deep Purple e Whitesnake. Proseguendo, bella la #7 Travel Through Time ma soprattutto This Is My Time, che a mio giudizio vince a pieni voti la palma di miglior pezzo del disco. Bene infine anche l’energica chiusura di Outside Looking In.

IN CONCLUSIONE

Anche in questa occasione quindi il marchio Departure è stato in grado di sfornare un lavoro di buona fattura e capace di divertire l’ascoltatore, nonostante la produzione non sia sempre perfetta e manchi una vera e propria hit alla tracklist. Risulta ampiamente apprezzabile lo sforzo della band, capace di esprimere brano dopo brano musica di valore, e la carica di energia che l’album riesce a trasmettere. Siamo di fronte a una delle migliori uscite del progetto, tanto che credo che questo lavoro se la possa tranquillamente giocare con Open You Mind, album che personalmente reputo il migliore della loro carriera. Si, tirando le somme Hitch a Ride mi ha soddisfatto. Pollice su!

© 2012 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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