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Recensione

65/100

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373°K – Spiriti Bollenti – Recensione

27 Agosto 2011 2 Commenti Iacopo Mezzano

genere: Rock / Hard Rock
anno: 2011
etichetta: /

Tracklist:

01 - 373° Kelvin *
02 - Sciarpe Vintage
03 - Comunque Vada *
04 - Eterno Ritorno
05 - Lascia Che Sia *
06 - La Vita E' Mia
07 - 30....
08 - Il Paradiso Insieme A Te
09 - Dentro Di Te *

* migliori canzoni

Formazione:

Tia Villon - Voce
Stefano Venosta - Chitarra Ritmica
Vincenzo Adduci - Chitarra Solista
Rocco Romani - Basso
Francesco Lupi - Batteria

Contatti:

http://www.myspace.com/373kelvin

 

Credo sia giusto, per un sito come il nostro, dedicare parte delle nostre energie nel promuovere realtà emergenti della nostra penisola. In questo caso mi sono ritrovato tra le mani Spiriti Bollenti, il disco d’esordio dei bolognesi 373°K, fondati nel 2009 da un gruppo di amici universitari con l’intento di suonare un rock dalle più varie influenze e caratterizzato dal cantato in lingua italiana, scelta questa voluta (a detta della band) non per cercare di proporre qualcosa di nuovo ma per evitare lo sforzo legato all’utilizzo di una lingua che essendo straniera non gli può a pieno appartenere.

E se già il nome del gruppo (che deriva dalla misura fisica 373 K = 100°C) vuole rappresentare uno stato emotivo di bollore e rabbia contro una realtà che si allontana giorno dopo giorno dai desideri più profondi di ognuno di noi, il furente disagio sarà uno dei temi cardine di questo album di debutto Spiriti Bollenti, uscito autoprodotto nel febbraio 2011.

LE CANZONI

Primo brano di questo lavoro è l’omonimo 373° Kelvin, un buon ascolto rock dotato di un ottimo ritornello, semplice e per questo dalla memorizzazione immediata. La voce del cantante Tia Villon, che un po’ ricorda quella di Ligabue (ma è più pulita e meno roca), risulta piacevole, al pari del riffing e dell’assolo di Vincenzo Adduci, elevando fin da subito questo pezzo tra i migliori del disco.
Con un intro parlata, Sciarpe Vintage conferma lo spirito rock di questo progetto attraverso un sound anni’80 dai riff di chitarra molto serrati e con la vocalità qui valorizzata da alcuni acuti a dialogare con la chitarra solista. Analogamente Comunque Vada si radica su piacevoli suoni di chitarre, un pregievole assolo e ottimi giri di basso, scanditi da una batteria semplice ma pimpante.
Eterno Ritorno è un soffice preludio di poco più di un minuto che presenta quello che è il quinto brano di questo disco, Lascia Che Sia, una ballata dominata dalla voce di Villon e dal sognante pianoforte. Canzone ben arrangiata, ha dalla sua anche un ottimo testo ai limiti del poetico, composto da Mattia Milesi, autore esclusivo delle musiche e dei testi di questo disco.
Con La Vita E’ Mia ritorna a pieno regime la venatura rock della band, in un pezzo allegro e a tratti ironico, dal ritmo sostenuto e la discreta energia. Ancora plauso per l’assolo a metà componimento, molto ben suonato.
Il settimo brano 30…. presenta sonorità influenzate dalla musica anni’50 e ben si fonde con un testo che racconta con frizzante ironia alcune vicende realmente accadute in un bar frequentato dalla band. Dall’approccio più classico è invece il penultimo pezzo Il Paradiso Insieme A Te, che ha dalla sua un ottimo lavoro al basso di Rocco Romani e il solito piacevole riffing delle due chitarre.
Chiude Dentro Di Te, un pezzo che si avvia (e chiude) con una parte di chitarra che un po’ ricorda certi passaggi dei Nirvana ma che poi si evolve su riff hard rock profumati di blues, che ricordano un po’ gli ZZ Top.

IN CONCLUSIONE

Spiriti Bollenti riesce a miscelare con gusto diverse influenze, dal blues, al rock e all’hard rock, per toccare infine anche alcune sonorità tipiche del sound della musica pop italiana. E’ un buon disco, dall’ascolto non impegnativo e anzi facile e piacevole. Molto belli i testi, che ricordiamo ancora essere in lingua italiana e dotati di una frizzante satira e ironia. Buona la tecnica degli strumenti, c’è da migliorare invece ancora sulla produzione e in particolare sul mixaggio dei suoni delle chitarre e della batteria, mentre invece la voce e il basso mi sembrano in questo più convincenti. Ciò che non deve essere invece ritoccato dalla band in un futuro lavoro è lo spirito con cui si approcciano a questa musica, che davvero può regalare all’ascoltatore un momento di spensieratezza e svago.

© 2011 – 2016, Iacopo Mezzano. All rights reserved.

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