www.JamYourself.com il Social Network musicale italiano

jamyourselfMelodicRock.it oggi vi presenta un sito che può essere un valido aiuto per tutte le band ed artisti emergenti che cercano un punto di partenza in Italia per farsi conoscere. Siamo parlando del sito www.jamyourself.com, ovvero il social network musicale italiano.
Jamyourself.com non è però solo rivolto agli artisti e band emergenti, ma per scoprire tutte le sue possibilità vi lasciamo direttamente alle parole dello staff del sito con l’augurio di un buon Networking musicale 😉

www.jamyourself.com è il Social Network Musicale Italiano per band e artisti emergenti.
Il progetto JamYourself infatti nasce durante l’agosto 2008. In un’afosa serata tra amici nasce l’idea di creare un social network per dare la possibilità, ai numerosi gruppi emergenti, di farsi conoscere e di condividere la propria musica in maniera totalmente gratuita. Nel mese successivo hanno luogo le prime interminabili riunioni con la domanda “da che parte cominciare?”. In novembre 2008, grazie al nostro grande entusiasmo, il sito è finalmente on line. Le visite intanto si moltiplicano e cresce il numero degli utenti, che pubblicano rapidamente decine e decine di brani. In marzo 2009, visto il successo inaspettato di JamYourself, decidiamo di dar vita ad una nuova versione grafica e più funzionale del sito. In ottobre 2009 il sito è finalmente on line (dopo 6 mesi di intenso lavoro…).
In seguito a questo esce una terza versione del sito, ancora migliorata nella grafica e nelle funzionalità social al momento online.
Il resto sarà ancora una storia tutta da scrivere…
Ogni utente può disporre su Jamyourself di una propria pagina personale dalla quale gestire tutte le attività offerte dal sito: pubblicare on line i propri brani, inserire video e date dei propri concerti, commentare le recensioni ed i brani inseriti dagli altri utenti, partecipare al forum, sottoscrivere eventi e naturalmente, come in tutti i Social Network, aggiungere i propri amici e fare nuove amicizie con musicisti iscritti.
A garanzia dell’utente i brani caricati on line possono essere ascoltati soltanto in streaming on line, non prevedendo la possibilità del download.
Jamyourself.com dispone inoltre di una redazione competente per la pubblicazione di news riguardanti concerti ed il mondo della musica in genere, con una particolare attenzione al Rock.
La redazione cura infine una sezione recensioni dove trovano spazio anche gli album degli emergenti iscritti al sito.

Vai al sito www.jamyourself.com

Black Country Communion: annunciata la tracklist di “2”

black_country_communion_2I Black Country Communion, supergruppo hard rock formato da Joe Bonamassa (Chitarra e Voce), Glenn Hughes (Basso e Voce), Derek Sherinian (Tastiere) e Jason Bonham (Batteria) hanno appena annunciato la tracklist del loro prossimo secondo album intitolato semplicemente “2”.

Il disco, sarà il seguito perfetto del debutto omonimo uscito lo scorso anno (qui la recensione) che infiammò tutti i fan dell’hard rock di stampo classico anni ’70.

Di seguito la tracklist di 2:

1. The Outsider
2. Man In The Middle
3. I Can See Your Spirit
4. The Battle For Hadrian’s Wall
5. Save Me
6. Cold
7. Smokestack Woman
8. Faithless
9. An Ordinary Son
10. Little Secret
11. Crossfire
12. Crawl.

httpv://www.youtube.com/watch?v=XlELGC9_Q34&feature=player_embedded

The Poodles – Performocracy – Recensione

 

I The Poodles pur essendo una band relativamente giovane (attiva dal 2006) hanno saputo ritagliarsi un ruolo di primo piano nel rilancio del rock melodico Europeo confermandosi tra l’altro come una vera macchina da guerra in ambito live.
Dopo i loro primi due esaltanti album (Metal Will Stand Tall – 2006 e Sweet Trade – 2007), che contenevano pezzi che ne hanno decretato il successo come Echoes from the Past, Night of Passion, Song For You, Streets of Fire, Seven Seas, Thunderball e molti altri ancora, il loro terzo album (Clash of the Elements – 2009)  pur mantenendosi su livelli più che buoni sembrava iniziare ad evidenziare alcune crepe nella vena compositiva del gruppo.
Anche il loro live No Quarter (qui la recensione), prima fatica sotto etichetta Frontiers Records, non arrivò a centrare perfettamente il bersaglio non riuscendo a trasmettere appieno il feeling che la band può regalare durante i suoi live.
A questo punto non ci resta che prendere in mano le redini di questo loro nuovo Performocracy sperando che i quattro Barboncini riprendano la strada che ha segnato il successo del loro debutto…

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Reckless Love: “Hot” è il nuovo singolo

reckless_loveDirettamente dalla loro pagina ufficiale su Facebook, è disponibile all’ascolto il nuovo singolo dei finlandesi Reckless Love dal titolo “Hot”.

La band, dopo l’esplosivo debut omonimo “Reckless Love” uscito nel 2010, è attualmente in tour in giro per l’Europa, completando nel frattempo la stesura dei pezzi che andranno a comporre il loro secondo album previsto per quest’autunno.

Clicca qui per andare alla pagina ufficiale della band su facebook dove potrete ascoltare il nuovo singolo “Hot”. (Basta cliccare in alto sul pulsante “Mi Piace”)

reckless_love_hot

Reece Kronlund – Solid in arrivo il 24 giugno

Reece Kronlund - SolidNuovo progetto che vede coinvolta la vibrante voce rock di David Reece (ex Accept, Bangalore Choir) ed il produttore e chitarrista svedese Martin Kronlund (Gypsy Rose, Dogface)

Il frutto di questa loro prima collaborazione prende il nome di Solid e vedrà la luce il 24 giugno via Aor Heaven. L’alum si preannuncia come un riuscito mix di Hard Rock e Metal melodico e può vantare oltre a Reece e Kronlund a fare da “padroni di casa”, la collaborazione con artisti del calibro di Tommy Denander, Andy Susemihl, Rikard Quist, Brynn Arens per la stesura di alcuni pezzi dell’album.

Non ci resta che da dire che la batteria sarà affidata alle esperte mani di Hans in’t Zandt che ha già lavorato con Reece sull’album Cadence che ha segnato il ritorno dei Bangalore Choir (qui la recensione).

Se volete farvi un’idea sul progetto potete ascoltare questi tre sample:

Reece Kronlund -Solid -Could this be madness

Reece Kronlun – Solid – My Angel Wears White

Reece Kronlund – Solid – Samurai

Questa invece la tracklist definitiva:

1. My Angel Wears White,
2. Samurai,
3. Could This Be Madness,
4. Animals And Cannibals,
5.  Remember You,
6. Paint The Mirror Black,
7. I Would,
8. Edge Of Heaven,
9. Magic Puddin’,
10. The Dead Shall Walk The Earth

…e se volete saperne di più su David Reece… www.reeceworld.com

Tutta italiana la band che supporterà Mitch Malloy al Firefest

mitch malloy firefest bandAncora una volta l’Italia dimostra quanto sia valida al momento nel panorama del melodic rock mondiale.  Sarà infatti una band formata da validissimi artisti italiani quella che supporterà sul prestigioso palco del Firefest la splendida voce di Mitch Malloy!

Infatti accanto al grande artista americano troveranno posto sul palco Mario Percudani (Hungryheart) alla chitarra ed ai cori, Alessandro Del Vecchio (Edge of Forever) alle tastiere ed ai cori, Anna Portalupi (Skill in Veins) al basso ed infine  Alessandro Mori alla batteria (ha suonato con Glenn Hughes, James Christian, Tony Franklin).

Mitch Malloy sta inoltre completando il nuovo album che lo riporterà alle sonorità rock melodiche del suo debutto.

Wheels of Fire – The Reason – video ufficiale

httpv://www.youtube.com/watch?v=UJmMTU9kOmE&feature=player_embedded#at=173

Primo video ufficiale per la band tutta italiana Wheels of Fire capitanata dalla voce di Dave “Rox” Barbieri. The Reason è tratta dallo splendido
Hollywood Rocks uscito lo scorso anno.
Il video è stato registrato in presa diretta durante le prove in sala di registrazione della band…

Eden’s Curse: Children Of The Tide (solo piano) dedicata al Giappone

httpv://www.youtube.com/watch?v=tOOZKBRIJYY

Gli Eden’s Curse hanno appena rilasciato su Youtube un’inedita versione di “Children Of The Tide” completamente suonata al pianoforte per mostrare tutto il loro supporto alla recente tragedia che ha colpito il Giappone.

La canzone era stata scritta originariamente prendendo spunto dallo tsunami che colpì l’Oceano Indiano nel 2004 ed è contenuta nella sua versione originale nell’ultimo album della band intitolato “Trinity”.

Credo che in questi casi, ogni parola in più risulterebbe superflua per cui lasciamo “parlare” le splendide note di Alessandro Del Vecchio in questo magistrale ri-adattamento.

Whitesnake – Forevermore – Recensione

Cosa si aspetta un ipotetico fan di una band dalla carriera pluri trentennale, che ha sfornato in questa sua lunga carriera alcuni capolavori di un genere ben preciso (in questo caso l’hard ‘n heavy) diventantandone quasi la stella più brillante, quando la suddetta band in questione decide di pubblicare un nuovo album di inediti? Che aspettative può avere lo stesso fan da una band che, nello specifico, nel corso di trent’anni non ha mai avuto una formazione stabile che durasse più di 5 anni e che ha combattutto il tempo e il music business solo grazie all’unico punto fermo che possiede cioè un leader carismatico, un’icona della musica rock, un ottimo songwriter e un eccellente cantante? Queste sono le domande che probabilmente molti fan si saranno fatti nell’apprendere che nel 2008 i leggendari Whitesnake sarebbero tornati sulla scena musicale con un nuovo album, intitolato “Good To Be Bad” dopo ben 11 anni dal precedente “Restless Heart” (ma contando che quest’ultimo era intitolato David Coverdale/Whitesnake, sono ben 19 anni da “Slip Of The Tongue”, ultimo vero album Whitesnake). Eppure la band, forte di una solida line-up, riuscì a dar vita a uno splendido lavoro nel pieno stile della band; un hard ‘n heavy roccioso con quel tocco misurato di modernità che lo rese fresco, godibile e soprattutto degno del pesante nome che portava. Toccava a questo nuovo Forevermore, almeno per quanto riguarda il sottoscritto dimostrare se il buon vecchio Coverdale si sarebbe adagiato sugli allori sfornando album di mestiere, o se il caro singer inglese avrebbe, ancora una volta, fatto centro cercando di tirare sempre il meglio dai musicisti che chiama alla sua corte. Forevermore per fortuna, non solo rientra in questa ultima mia “considerazione” ma riesce ad andare oltre…Innanzitutto rispetto a Good To be Bad adesso vi è un ritorno più marcato all’hard ‘n heavy con chiare influenze blues come agli inizi di carriera ma, prima di addentrarmi nell’analisi del disco è doveroso puntualizzare il cambio di line-up avvenuto in seno alla band: David Coverdale ha praticamente cambiato tutta la sezione ritmica che adesso prevede Michael Devin (Lynch Mob) al basso e Briian Tichy (Derek Sherinian, Vinnie Moore…) alla batteria al posto rispettivamente di Uriah Duffy e Chris Frazier. Il gruppo con Forevermore si presenta inoltre senza un tastierista dopo l’abbandono di Timothy Drury che vuole concentrarsi alla carriera solista. Il gruppo di chitarre invece rimane lo stesso dall’anno del ritorno (2002) della band e include Reb Beach (Winger) e l’ex Dio Doug Aldrich, che sembra essere il nuovo “partner in crime” di David Coverdale nella composizione e produzione dei pezzi.
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